SUL Triumvirato, 297
se, ch’ è nella possession di un terzo, ve-
nivano ogni dï a parole ed a risse insieme
per lo pontificato di Cesare stesso (1); qua-
si che, come dice Pîutarco, contro loro
militasse un Tigrane, o un re de’Nabatei,
non un invitto capitano con quelle stesse
legioni, colle quali avea doino i Galli e i
Germani, e soggiogato più di trecento na-
zioni (2).
Pretende lo stesso scrittore (3) che il si-
stema di Pompeo fosse di non venire al~
trimenti a battaglia con Cesare, ma torlo
in mezzo assediandolo ed inseguendolo, e
consumarlo a poco a poco colla carestia di
ogni cosa : e questo partito era certamente
il migliore, e quello, che Cesare sopra
ogni altro temeva, benchè in conto niuno
non lo approvassero i gelosi e togati suoi
partigiani. Sarebbe a lui stato sommamen-
te indegno lo aver cangiato pensiero, mos-
so dal vano romore di coloro, che dicea-
no
(1) De Bello Civili, lib. IIX. verso la fine .
Plut. in Pomp.
(2) Ibid.
(3) Ibid.
se, ch’ è nella possession di un terzo, ve-
nivano ogni dï a parole ed a risse insieme
per lo pontificato di Cesare stesso (1); qua-
si che, come dice Pîutarco, contro loro
militasse un Tigrane, o un re de’Nabatei,
non un invitto capitano con quelle stesse
legioni, colle quali avea doino i Galli e i
Germani, e soggiogato più di trecento na-
zioni (2).
Pretende lo stesso scrittore (3) che il si-
stema di Pompeo fosse di non venire al~
trimenti a battaglia con Cesare, ma torlo
in mezzo assediandolo ed inseguendolo, e
consumarlo a poco a poco colla carestia di
ogni cosa : e questo partito era certamente
il migliore, e quello, che Cesare sopra
ogni altro temeva, benchè in conto niuno
non lo approvassero i gelosi e togati suoi
partigiani. Sarebbe a lui stato sommamen-
te indegno lo aver cangiato pensiero, mos-
so dal vano romore di coloro, che dicea-
no
(1) De Bello Civili, lib. IIX. verso la fine .
Plut. in Pomp.
(2) Ibid.
(3) Ibid.