stTL Triitmtirato. 36i
te neîla petizion del consolato, credette
dovere in fine dare colla temerità compi-
mento a ciô, che con îndustria ed arte
avea contro la repubbiica macchinato. Sco-
perte in parte le occulte sue trarne, e rot-
îi molti de’disegni suoi, null’ altro a far
gli rimaneva, che a levar la maschera, e
tentare apertamente le forze sue, venire
alle uccisioni ed agl’ incendj, e cominciar (
dal sovvertire e distrugger Roma per farse-
ne signore. Fu costui infra le Sillane pro-
scrizioni cresciuto e nutrito, tanto più ter-
ribile alla repubblica, quanto a’ disegni di
uno scellerato congiungeva la condotta di
un grand’ uomo , ed a’ vizj più nefandi ta-
lenti inaravigliosi . Non facea egli tanto
consistere la eloquenza sua nell’adornar ra«
gioni e tesser fîgure e parole insieme, nel
che per altro eccelleva, quanto nell’iiicita-
re, prevenire, aliraentare ed appagar le pas-
sioni di coloro, che persuader voleva, nel
che non poteva fallire. Strano impasto era
in costui di passioni fra di loro contrarie
ed opposte. Quanto avido dell’ altrui, al-
trettanto era del suo profuso ; paziente deî-
la fatica non ineno che intemperante nel
pia-
te neîla petizion del consolato, credette
dovere in fine dare colla temerità compi-
mento a ciô, che con îndustria ed arte
avea contro la repubbiica macchinato. Sco-
perte in parte le occulte sue trarne, e rot-
îi molti de’disegni suoi, null’ altro a far
gli rimaneva, che a levar la maschera, e
tentare apertamente le forze sue, venire
alle uccisioni ed agl’ incendj, e cominciar (
dal sovvertire e distrugger Roma per farse-
ne signore. Fu costui infra le Sillane pro-
scrizioni cresciuto e nutrito, tanto più ter-
ribile alla repubblica, quanto a’ disegni di
uno scellerato congiungeva la condotta di
un grand’ uomo , ed a’ vizj più nefandi ta-
lenti inaravigliosi . Non facea egli tanto
consistere la eloquenza sua nell’adornar ra«
gioni e tesser fîgure e parole insieme, nel
che per altro eccelleva, quanto nell’iiicita-
re, prevenire, aliraentare ed appagar le pas-
sioni di coloro, che persuader voleva, nel
che non poteva fallire. Strano impasto era
in costui di passioni fra di loro contrarie
ed opposte. Quanto avido dell’ altrui, al-
trettanto era del suo profuso ; paziente deî-
la fatica non ineno che intemperante nel
pia-