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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 17): Lettere Francesi — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-17]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28095#0410
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4^0 S A G G I O

no degna (1), come quella, che riconcilia-
va i due capi di due grandi fazioni in Pio-
ma, il cui cozzo ed urto temersi dovea
poter essere un giorno o l’ altro fatale allo
stato.

Se l’ arte, 1 a hnezza, l’ingegno furono
posti in opera per mettere accordo fra i
due rivali Crasso e Porapeo, i’oro non do-
vea essere risparmiato per guadagnare tina
infmità di subalterni : raa questo prezioso
metallo, non raeno per operar grandi cose
necessario, che i talenti superiori lo sie-
no, dove trovarlo ? Cesare abbondava tan-
to degli uni, quanto scarseggiava forse aî-
lora dell’ altro. Le ricchezze, che porto

di

ombra per la libertà, e per acsescarlo per al-
tro con una specie di confidenza, gli facesse
dir da Cornelio Balbo, che si affaticava a far
cosa, ch’era già consumata ; il che non credo
alieao dal carattere della sua politica. II sig.
ab. Mongaut illustratore e traduttore di queste
lettere non dice nulla a questo passo, clie par
contraddire tutti gli altri scrittori di questa fa-
mosa epoca.

(i) Piut. in Cesare.
 
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