svl TeiïïmYîuato. 425
faccia a cui dalFaltra parte del dume pare
che il monte Jura entri come sotto acqua
per rinascere alla riya opposta (1). A que-
stô trincieramento preposto Tito Labieno,
volô Gesare in Italia, donde ritornô ben
presto con cinque legioni per impedire gli
Svizzeri, che passato aveano dali’altra par-
te del Rodano per la vîa de’ Sequani, dî
stabilirsi troppo vicino alla roraana provin-
cia ; non vedendo di buon occhio, che
gente belîicosa e del nome romano nemi-
ca ponesse la sua stanza non lungi da’ con-
fini de’Tolosaui, come in animo aveano,
în luoghi aperti e di ogni copia di biade
abbondanti (2).
Furono questi i motivi, che spinsero Ce-
sare ad inseguire questa guerriera ed erran-
te nazione dalla necessità guidata e dalla
disperazione sostenuta, il cui valore era già
stato dagF Italiani sperimentato con ignomi-
nia del nome roraano. A questi motivi s’
aggiungeva quello ancora, che contro glî
Svizzeri dichiarandosi Cesare, e’ difendeva
le
(1) Yedi 1’ histoire de Géneve .
{2) De Bello Gallico, lib. I. cap. 6.
faccia a cui dalFaltra parte del dume pare
che il monte Jura entri come sotto acqua
per rinascere alla riya opposta (1). A que-
stô trincieramento preposto Tito Labieno,
volô Gesare in Italia, donde ritornô ben
presto con cinque legioni per impedire gli
Svizzeri, che passato aveano dali’altra par-
te del Rodano per la vîa de’ Sequani, dî
stabilirsi troppo vicino alla roraana provin-
cia ; non vedendo di buon occhio, che
gente belîicosa e del nome romano nemi-
ca ponesse la sua stanza non lungi da’ con-
fini de’Tolosaui, come in animo aveano,
în luoghi aperti e di ogni copia di biade
abbondanti (2).
Furono questi i motivi, che spinsero Ce-
sare ad inseguire questa guerriera ed erran-
te nazione dalla necessità guidata e dalla
disperazione sostenuta, il cui valore era già
stato dagF Italiani sperimentato con ignomi-
nia del nome roraano. A questi motivi s’
aggiungeva quello ancora, che contro glî
Svizzeri dichiarandosi Cesare, e’ difendeva
le
(1) Yedi 1’ histoire de Géneve .
{2) De Bello Gallico, lib. I. cap. 6.