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di quello che«stato il fosse cogl’inimici lo-
ro (1).
Ariovisto Ioro capo, quello stesso che
nel consolato di Cesare era stato chiamato
re ed amico dal senato (z), uomo in cui
I’ impero violento, e il mestier dell’ armi
da niuna pulita arte temperato accresciuto
aveano la natural ferocia, occupate Ie piaz-
ze tutte de’ Sequaai, e la miglior parte del
loro tenitoro, riteneva appresso a sè gli
statichi degli Edui, ch’avea obbligati a giu-
rare nè di ripeterli mai, nè d’ implorare il
soccorso del popolo romano (3) : con uno
scettro in somma di ferro governava i vin-
citori ed i vinti, ed ogni di novelle trup-
pe di qua dal Reno tragittava, nuovi mi-
nistri della potenza sua, e nuovi istrumen-
ti della servitù delle Gallie.
Cesare commosso dalle preghiere de’Gal-
li, e dal pericolo in cui vedeva la romana
provincia e 1’ Italia stessa, se cosi avvez-
zi si fossero i Germani a tragittare il Re-
no
(1) De Beilo Gallico, lib. I. cap. 17.
(2) Ibid. cap. 18, e 21.
(3) Ibid. cap. 17.
di quello che«stato il fosse cogl’inimici lo-
ro (1).
Ariovisto Ioro capo, quello stesso che
nel consolato di Cesare era stato chiamato
re ed amico dal senato (z), uomo in cui
I’ impero violento, e il mestier dell’ armi
da niuna pulita arte temperato accresciuto
aveano la natural ferocia, occupate Ie piaz-
ze tutte de’ Sequaai, e la miglior parte del
loro tenitoro, riteneva appresso a sè gli
statichi degli Edui, ch’avea obbligati a giu-
rare nè di ripeterli mai, nè d’ implorare il
soccorso del popolo romano (3) : con uno
scettro in somma di ferro governava i vin-
citori ed i vinti, ed ogni di novelle trup-
pe di qua dal Reno tragittava, nuovi mi-
nistri della potenza sua, e nuovi istrumen-
ti della servitù delle Gallie.
Cesare commosso dalle preghiere de’Gal-
li, e dal pericolo in cui vedeva la romana
provincia e 1’ Italia stessa, se cosi avvez-
zi si fossero i Germani a tragittare il Re-
no
(1) De Beilo Gallico, lib. I. cap. 17.
(2) Ibid. cap. 18, e 21.
(3) Ibid. cap. 17.