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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 17): Lettere Francesi — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-17]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28095#0490
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480 S A G G I O

per esempio domi da’ Franchi che popoli
di Germania erano, non han potuto serba-
re gli antichi costumi, avendoli la nazion
dominante cancellati e spenti coll’introdur-
vi i suoi proprj. Egli è un coinune errore
il credere, che le nazioni si alterino al
tutto e mutin come natura dal miscuglio
di quelle che le domano ; che anzi si scor-
ge, che dove la feroce vince coll’armi,
supera l’ altra ammollita e culta colle leg-
gi, colla religione e co’costuini. Ebbesi di
ciô a’giorni de’padri nostri un illustre esem-
pio, benchè in clima lontano. I Tartari,
che sono i Goti dell’ Asia, conquistatori
della Cina vi divenner letterati e dottori,
in luogo di rendere i Cinesi ignoranti e
bellicosi : taîchè io credo che i moderni
Francesi, benchè mescolati co’Franchi che
îi domarono , somiglino almeno di tanto
a’Galli di Cesare, quanto i Francesi d’og-
gidi somigliano a quelli di Luigi decimo-
quarto. Scorgesi in essi il medesimo valo-
re, benchè con migliori ordini e maggior
disciplina, di cui pero sono ora egualmen-
te impazienti, che altre volte il fossero
del giogo romano, Fieri erano pure in que’

tempi
 
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