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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 17): Lettere Francesi — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-17]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28095#0519
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S U L T R I ü M V I IU T O . 5c'9

ca, e fu per esserle più funesta di quella
de’ Cartaginesi ; nazione cosi spaventevole
alla più intrepida gente deli’nniverso, che
i sacercloti stessi, venerabile ordine fra ia
divinità e l’uomo raezzano, non erano esen-
ti dal peso della guerra, se veniva Roraa
ad esser da’ Gaili minacciata. Se Romoio
era il fondatore di Roma, veniva ad esser-
ne Cesare ii liberatore . Noo era egli que-
sto ecclissar la gioria di qualunque suo
competitore ; e non canceiiavano le fresche
novelle di Ariovisto e Yercingetorico cla
Cesare sconfitti, e deile Caliie vinte, le
passate memorie di Tigrane e Mitridate
domi da Pompeo, ma molto prima da Lu-
cuilo battuti e stanchi.

Qual autorità non dovea conciiiare a Ce-
sare in Roma 1’ opinione delle immense ric-
chezze insieme cogli allori neile sue con-
quiste raccolte? Egli era quel compratore,
a cui Roma, divenuta più ricca e più bi-
sognosa, dovea esser pronta a vendere il
senato, le Ieggi e la iibertà (1).

II

( O TJrbem venalem vidi cito perituram, si
emptorem haheret. Jugurta in Sallust. de Bel-
lo Jugurthino .
 
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