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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 17): Lettere Francesi — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-17]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28095#0521
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s u l Trittmvirato. 5li
nuti gli uni irapontuali non han più di
che vivere, e gli altri desidiosi e viii do-
vean certaraente perire. Di tutte le arti *
che ingentilirono cotanto la Grecia, e po-
scia l’Italia, non conobbero i Roinani che
quella di metodicamente involare ed ucci-
dere, coine furono dappoi i Turchi, i qua-
li essi pure ogni cosa invaso avrebbono, se
come già queili adottato avessero gü usi
rnilitari delie nazioni vinte migliori de’ lo*
ro, e se fosse stata per essi, come già per
li Romani, Ia guerra una raeditazione, e
la pace un esercizio (i).

Si arrolavano liberamente i Romani nell
età più atta a portar l’armi; e da questi
si scieglievano i più forti e robusti, e quel-
]i principalraente, che incalliti all’aratro e
alla zappa avrebber meglio sopportato le
militari fatiche. In queste esercitavansi mol»
to tempo prima di raandarli alla guerra,
facendo loro portar pesi enormi, avvezzan-
doli alle marcie militari, al maneggio dell’
armi, all’evoluzioni e al nuoto, rannnen-
tando continuamente loro, di quanta ira-

por-

(x) Gioseffo de Bello Judaico, lib. II.
 
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