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Amico, Bernardino
Trattato delle Piante & Immaginj de Sacri Edifizi di Terra Santa: Disegnate in Ierusalemme secondo le regole della prospetiua & uera misura della lor grandezza — Firenza, 1620 [Cicognara, 3932]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28446#0120

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D1 TERRA SANTA.


HAgìonamento, e difegno dell'anticn fudetta C'utèi in tempo di
ChriJìo. Cap. XXXXV.

A seguente pianta è la seconda posta all’incontro >
come hò detto nella passata dichiaratione:e questa
non saràper altro,che per dimostrare, come era il
sito in tempo di Christo,più con vno schizzo di di-
segno, che col mio scriuere , facendo vedere per
via de numeri tutti i luoghi della Passione, e mor-
te di Nostro Signoré,e le cose cognite, che s'appar-
tengonodentro,efuorididsaCittà j forzandomi
anco dileuar via quella mala opinione d’alcuni, liquali vogliano con lie-
ue ragioni, che non sia questa la Cittàj ma traslatata,con dir adesto il sacro
monteCaluariosiritrouadentrojcomes’èvisto nella pasiàta pianta ua-
lendosi di quel detto di San Paolo all’Ebrei i 3 . Chri/lus extraportampas-
sus es?.Et hoggi pur è dentro,dunque è traslatata.L’Autore, che produce
questo quesito,afferma,che questi tali dicono cosìjperche non han veduto
quei paesi,ne anco essà Città ; & Io soggiungo,che veramente l'han vista ;
ma non hauendoci voluto vsar la debita diligenza ,si son partiti confusi, e
poi han detto quel tanto,che gliè piaciutorperò non voglio lasciar di dire,
quanto è degno di biasimo colui, che senza veder faccia di luogo minuta-
mente, e con ogni consideratione ardisce metter in carta, e discorrer de
suoi particolari,cascando in mill’errori, nè ciò basta,che hauend’io visto >
e letto molti Libri moderni, & antichi, & in particolar Gioseffo de Bello
ludaico celeberrimo scrittore, doue io rni fondo j à dirne il vero, resto
quaii confulò,non hauendosi notitia alcuna, ne vedendosi segno di quan-
to detro Giosesto dilcorrejeccetto quell’anticaglia, che nella pasfata pian-
ta sivedenel num. vien noniinataFasello, e daaltri lorreSefìna,
ouero Nebulosa, per laquale nasce molta confusione, che se quella non
apparissè,nè tanti nomi se li desse con facilità si ritrouerria il sito,seguitan-
do quel che dice Nemia nelsecondo libro,capitolo terzo; pure confidan-
domi nel Signor lddio, spero con soccinte paroledarne lòdisfattione : c
cominciando voglio seruirmi di quel,che dice l'istestò GiosqfFo nel primo
libro de Bello iudaico,nelcap. 27. carteqp. volume ottauo ,che dopo
che Erode acquiitò la gratia di Cesare messe gran parte della sua prouide-
za al seruitio di Dio ; e perciò il quintodecim’anno del suo Kegno rino-
uò,erifeceilTempio,&il Casteilo congiuntoà quellodella parte Set-
tentrionale ; e rinouato ch’hebbe il detto Castello, e spesoci grandissimo
tesoro, lo chiamò Antonia in honor d’Antonio, non peraltro, se non

* perche
 
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