NELLA CITTA DI CORI u
reciproca corrispondenza delle parti fra loro e col tutto; coli'euritmia, per cui si
distribuisce ai luoghi ed agli aspetti proprii ciascun membro, ma in modo che sia
ben diviso l'aspetto. Si riferiscono a questi due principii poi Yunità, l'ordine, la
varietà, la semplicità, i contrasti, e la progressione dal pili semplice al più
ornato, con un necessario riguardo alla convenienza, per cui si fa un debito uso
della simmetria ed euritmia, e di quella confacentc relazione tra l'edilìzio ed il suo
destino, regolando così secondo le varie circostanze la mole, la forma, la sontuo-
sità, la magnificenza, la mediocrità e la semplicità. E poiché l'architettura ha per
base il necessario, chiaramente ne siegue che tutto il bello prenda il carattere della
necessità; che gli ornamenti derivino dalla stessa natura dell'edifizio; che niente
sia fuori d'uffizio; che quanto vuoisi rappresentare, tanto dev'essere in azione. Non
far mai cosa senza poterne rendere sode ragioni, ma ragioni evidenti.
A queste regole e sodi principii resta appoggiata quell'architettura che sarà più
comoda, forte e bella; e questi principii devonsi rigorosamente osservare da chi
professa l'arte la più voluminosa, la più utile, la più necessaria al commercio
degli uomini, e che tanto fa onore a chi l'esercita con ragione e con decoro.
FINE
reciproca corrispondenza delle parti fra loro e col tutto; coli'euritmia, per cui si
distribuisce ai luoghi ed agli aspetti proprii ciascun membro, ma in modo che sia
ben diviso l'aspetto. Si riferiscono a questi due principii poi Yunità, l'ordine, la
varietà, la semplicità, i contrasti, e la progressione dal pili semplice al più
ornato, con un necessario riguardo alla convenienza, per cui si fa un debito uso
della simmetria ed euritmia, e di quella confacentc relazione tra l'edilìzio ed il suo
destino, regolando così secondo le varie circostanze la mole, la forma, la sontuo-
sità, la magnificenza, la mediocrità e la semplicità. E poiché l'architettura ha per
base il necessario, chiaramente ne siegue che tutto il bello prenda il carattere della
necessità; che gli ornamenti derivino dalla stessa natura dell'edifizio; che niente
sia fuori d'uffizio; che quanto vuoisi rappresentare, tanto dev'essere in azione. Non
far mai cosa senza poterne rendere sode ragioni, ma ragioni evidenti.
A queste regole e sodi principii resta appoggiata quell'architettura che sarà più
comoda, forte e bella; e questi principii devonsi rigorosamente osservare da chi
professa l'arte la più voluminosa, la più utile, la più necessaria al commercio
degli uomini, e che tanto fa onore a chi l'esercita con ragione e con decoro.
FINE