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la testa un pochino piegata ad Oriente avrebbe dato un leggerissimo
indizio di sepolture cristiane, ma riconosciuto ch' era stata smossa
ed anzi rotta in pezzi poco dopo la scoperta, non si puö tener
conto della posizione della medesima.

La quinta tomba messa in luce il giorno 26 dello stesso mese
era circondata di molti frammenti di pietre e d' ossa; evidentemente
era stata gia aperta e frugata avanti pochi anni, lo che si attestava
anche da alcuni lavoranti presenti. Strano si e, che in sei tombe
intere non siasi trovato il piü piccolo oggetto: un pezzetto informe
di bronzo ed una moneta di Costantino II di piccolo modulo (Welzl.
Catologue. n. 15030) trovati non si sa bene se nelle tombe o Ii
presso, sono le uniche cose scoperte. Se da un lato veniamo
perciö a sapere, che si tratta di sepolcri del basso impero, dall'
altro si puö sospettare, le tombe non sieno state altra volta esplo-
rate, o spogliate degli oggetti dai lavoratori

Ospedaletto. Durante il Marzo del corrente anno nel vignale
di certo Antonio Felicetti, nel quäle con grande frequenza trovansi
oggetti dell' etä romana, furono scoperte delle tombe con scheletri,
lucerne in terracotta, quattro monete di rame, anelli, fibbie e braccia-
letti. La maggior parte degli oggetti provenienti da questa scoperta
passarono al Civico Museo di Trento, e sono:

Vaso cinerario simile a quelli di Nago alto 0"l3. — Coppa del
diametro di 0*12. — Numero 9 armille in bronzo di diametro di-
verso (massimo 0'6, minimoO'4); in parecchi esemplari le estremita
rappresentano due teste di serpente o d' altro animale, del resto
non e rimarchevole nissun lavoro. — Fibula in ferro, rotta. —
Fermaglio in bronzo. — Anello in bronzo, semplicissimo e liscio.
— Anello in argento, ornato di una pasta nero-azzura e di una serie
di cerchielli di globetti. — Fusaiola di talco del diametro 0'035
portante dei rozzi grafiti.

Gardolo. In un terreno detto alle Covate si trovö una tegola,
ora nel civico museo di Trento, col seguente sigillo:

LOCEI /VIESIS

Notisi la frequenza colla quäle nei contorni di Mezzolombardo
trovansi „tegulae" portanti un simile sigillo.

') Una relazione di tale scoperta quasi identica alla presente la diedi giä
nel giornale roveretano „II Eaccoglitore" n. 40. 5 Aprile 1881, relazione, che fu
poi tradotta nel „Bote für Tirol und Vorarlberg" n. 87.
 
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