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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. I
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Müntz, Eugène: L' Oreficeria a Roma, [1]: durante il regno di Clemente VII (1523-1534)
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0043
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ARCHIVIO STORICO DELL'ARTI]

21

biografici sopra artisti già conosciuti dalle memorie di Benvenuto Celimi : Pompeo de Capi-
taneis, Gian Francesco della Tacca di Milano, Cherubino di Reggio, Michcletto delle Corniole,
Tobia da Camerino, Pietro Paolo Romano, Jacopo Balducci, Gaio, ecc. 5 e finalmente completare
la storia della corporazione degli orefici di Roma. Sotto alcuni di questi rispetti, Y odierno
lavoro fa seguito a quello già da me pubblicato nel 1883, nella Gazetie des Beaux-Arts.

Quanto ai documenti che ho raccolto, provengono dalle fonti le più varie ; ora dal fondo
di archivi, ora da opere stampate ma poco note, 0 poco consultate. Per comodo del lettore,
porrò questi documenti alla fine del mio commentario, in luogo d' introdurli nel testo, limi-
tandomi a riassumere in un elenco disposto per ordine alfabetico, le date principali raccolte
sulla biografia di ogni orefice. Tale elenco contiene oltre cento nomi, il che dimostra qual
fosse l'attività spiegata durante questo pontificato.

Qualificare l'ingegno di Benvenuto Celimi, di Caradosso, di Valerio Belli, di Giovanni Ber-
nardi di Castelbolognese, sarebbe del tutto superfluo dopo i lavori degli ultimi anni: la bio-
grafia di questi maestri è anch'essa delle più complete, grazie ai materiali forniti dagli archivi
di Milano, di Firenze e di Roma.1 Ma ciò rende tanto più interessante il far conoscenza coi
minori che girano intorno a questi sommi.

Pompeo de Capitaneis, disgraziata vittima della ferocia di Benvenuto Celimi, lavorava
nel 1528 ad una coppa destinata al calice di Clemente VII e ad un pettorale; eseguiva 0 acco-
modava anelli, una piccola croce ornata di quattro smeraldi e di un diamante, rifaceva il
braccio di un angelo del vecchio pettorale.

I registri della chiesa di sant'Agostino ci hanno conservato questa laconica menzione sulla
vedova di Pompeo de Capitaneis: " quelli che clebeno dare denari a la sacrestia. Et primo
Madona Lucretia moglie del condam Mr0 Pompeo aurifice debbo dare per infra un anno et
mezo incomenzato a di 21 de augusto 1536 proxime passato per dui cesta de vino legato
come apare nel libro de la sagrestia scuti dece. „ Archivi di Stato di Roma ; sagrestia di
S. Agostino, 1529-1544, foglio volante (il foglio 114 allato al quale trovasi questo foglio porta
la data del mese di settembre 1541).2

Giovanni Pietro di M° Alessandro da Marliano, soprannominato Gaio " la più prosuntuosa
bestia del mondo „3 appare fin dal 1508 nei conti della sagrestia di sant'Agostino. Nel 1523 (limi-
tandoci al regno di Clemente VII) egli aggiusta un cofanetto destinato alla regina di Napoli ;
nel 1524, monta una testa di " prasma; „ nel 1529 fornisce delle perle a Michele delle Cor-
niole, incaricato di fregiare la tiara pontificale. Nel 1548 adempie ancora all'ufficio di gioielliere
pontificio.4

II milanese Paolo Arsago, uno dei primi patroni di Benvenuto (1519-1521) faceva parte
della corporazione degli orafi fin dalla sua fondazione nel 1509. Il signor Bertolotti {Aì^tisti
lombardi', voi. I, p. 242) parla di un documento segnalando questo maestro come già morto
nel 1563: secondo i documenti miei, questa morte ebbe luogo al più tardi nel 1530.

Tobia da Camerino, chiamato pure Tobia milanese, fu l'emulo felice di Benvenuto nella
specie di concorso aperto da Clemente VII per la montatura del liocorno destinato a Fran-

1 Per Benvenuto Cellini il grande lavoro del signor Plon ci dispensa dal ricorrere a qualsiasi pubblicazione
anteriore. Per Caradosso rimanderò il lettore agli Artisti Lombardi del signor bertolotti ed ai miei propri studi :
Gazettedes Beaux-Arts, maggio e giugno 1883; VAtelier monétaire de Rome, p. 20. Per Valerio Belli e Ber-
nardi all'opera del sig. mounier, Les bronzes de la Renaissance, 2 volumi in 8°. Parigi, Rouam, 1886.

2 Sotto Leone X certo Pompeio orefice dava iti affitto la sua casa ad una cortigiana spagnuola. Questo
Pompeio abitava esso pure una casa situata nel quartiere di S. Stefano in Piscinula (Parione). Armellini, Un
Censimento della citta di Roma sotto il pontificato di Leone X, p. 46.

3 Cellini, Vita, voi. t, p. 401, 405; voi. Ili, p. 281, 286; Trattato dell' Oreficeria, p. 55, 61.

4 Vedi Caffi, Creditori della duchessa Bianca Maria, p. 10.
 
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