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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. I
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Il restauro della chiesa di San Francesco in Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0059

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ARCHIVIO STORICO DELL'ARTE

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buon restauro : giacché;, fatta astrazione per un momento dalla questione se l'interno debba
essere intonacato o no7 il restauratore che ha da completare o rifare parte di una muratura
deve continuare esattamente la disposizione e la fattura della parte antica, senza preoccuparsi
se poi il tutto, vecchio e nuovo, debba essere ricoperto da intonaco. Questo speculare sopra
il risultato finale vagheggiato dal signor Cattaneo è contrario ad una buona norma di restauro;
e il Rubbiani, rifacendo parte della vòlta e delle pareti con muratura identica, sia per ma-
teriale che per esecuzione, all'antica, non ha fatto più di quello che doveva fare, e col
continuare a togliere l'intonaco moderno che riveste l'interno, per mettere a nudo la muratura
e poterla così restaurare, ha tenuto un procedimento perfettamente logico e corretto. Una
volta ultimato il restauro costruttivo - rispettando ben inteso ogni traccia antica - si potrà pas-
sare alla questione secondaria se si dovrà o no dipingere l'interno -, e dico secondaria tale
questione, giacche anche al XIII secolo la decorazione dell'interno fu un provvedimento af-
fatto indipendente dalla costruzione, come risulta da esempi che si potrebbero citare. Per
ciò, qualunque sia il partito che si voglia adottare, non potrà mai risultare superfluo o inu-
tilmente dispendioso il lavoro iniziato dal Rubbiani. E se mi ò permesso esporre sin d' ora
il mio avviso riguardo a tale questione che, ripeto, è secondaria, osserverò come il partito
accennato dal Cattaneo, di dipingere saviamente V interno della chiesa, non sia così facile a
tradurre in atto, come può sembrare : l'eventualità di una decorazione la quale, benché inspi-
rata agli esempi dell' epoca, possa alterare il carattere dell'edifìcio ed essere giudicata, in un
avvenire non remoto, come un vano tentativo di imitazione, quale oggidì si presenta appunto
la decorazione eseguita quarantanni fa e che ora si distrugge, deve farci apprezzare il van-
taggio reale di un restauro limitato alle indicazioni sicure che offre il monumento, e non
fuorviato da considerazioni dettate da impressioni troppo pittoriche e quindi fugaci. Per
questo non posso che associarmi francamente al programma tracciato e alla linea di condotta
seguita dal Rubbiani per il restauro della chiesa di San Francesco, tanto più che il Rubbiani
ha già dato spontaneamente larga prova di saper frenare ogni slancio di iniziativa e di saper
modificare opinioni già formulate per attenersi scrupolosamente alle indicazioni del monumento.
E ciò costituisce la miglior garanzia che possa dare chi restaura un monumento.

Luca Beltrami.
 
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