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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. II
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Toschi, G. B.: Le sculture di Benedetto Antelami a Borgo S. Donnino
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Fasc. III
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Venturi, Adolfo: Gian Cristoforo Romano, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0107
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G. B. TOSCHI

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da Trani segnava la data del 1179 sulla porta in bronzo che aveva eseguito per la cattedrale
di Ravello, e probabilmente solo un anno più tardi aveva compiuto un'altra porta puro in
bronzo Bonanno da Pisa per la cattedrale della sua patria. Non potrebbe desiderarsi di meglio
por fare un confronto, che noi tuttavia restringeremo a poche parole.

La porta di Barisano gareggia in merito colle opere dell'Antelami, ma palesa evidente-
mente la propria derivazione diretta dall'arte bizantina : si trova la ragione di ciò nelle vicende
politiche delle provincie napoletane, e non viene scemato il merito dell'artista, che dalla imi-
tazione d'un'arte morente seppe trarre un'opera piena di vigore, senza la freddezza e la ma-
terialità di chi è solo capace di copiare. Egli si mostrò meno originale dell'Antelami, ma più
corretto ed eguale : gli strettissimi rapporti della sua città nativa coli'antica civiltà bizantina,
la molteplicità delle opere bizantine ch'egli potè studiare, l'educazione artistica probabilmente
avuta da bizantini artefici gli diedero aiuti che mancarono all'Antelami; ma lo legarono anche
alla tradizione con lacci molto più forti di quelli che lo scultore parmense riuscì a spezzare.
Questi però liberatosi da pastoie che, se erano un impaccio, erano anche una guida, dovette
poi affrontare la difficoltà d'aprirsi una via da solo, qualche volta incespicando, qualche altra
cadendo. Bonanno da Pisa prese a punto di partenza vecchie forme e vecchie composizioni;
ma o per la mancanza di buoni esemplari e della buona educazione che ebbe Barisano, o
per la mancanza dell' ingegno grande che ebbe l'Antelami, o per tutte e due le mancanze unite,
ci lasciò opere di gran lunga inferiori a quelle degli altri due artisti suoi contemporanei. Non
erano, del resto, molto migliori di lui gli altri scultori toscani : Bonamico, Gruamonte, Adeo-
dato, Rodolti.no, Enrico, Guidetto che lavorarono sullo scorcio del secolo a Pisa, Lucca e Pi-
stoia, e rimasero molto al disotto dell'Antelami. Alcune figurette a bassorilievo d'un arco elio
ora si conserva nel Museo Nazionale di Firenze, più antico d'un solo anno della Deposizione
dell'Antelami, rivela un artista d'ingegno, ma ignorante affatto, il quale, in confronto dello
scultore di Parma, operava da ragazzo. D'un altr'anno anteriori a questo bassorilievo sono
quelli che Milano fece scolpire a memoria della sua ricostruzione e a dileggio di Federico
Barbarossa e di sua moglie : il Perkins, senza molto esagerare, chiama tali figure marionette.
Neanche le sculture di Ferrara, Modena e Verona eseguite nel secolo xn possono gareggiare
colle parmensi : lo potrebbero solo le figure della porta in bronzo che Pietro e Uberto da
Piacenza fusero nel 1196 pel Battistero di S. Giovanni Laterano, se il disegno datone dal
D'Agincourt fosse esatto; ma io non ho veduto l'opera originale.

Se si accettassero per vere le osservazioni sovraesposte, ne verrebbe di conseguenza che
aveva ragione il Lanzi quando diceva di credere che innanzi a Niccola Pisano nessuno scultore
avesse pareggiato il nostro Benedetto ; ne verrebbe inoltre che gli scrittori d'arte non resero
a questo piena giustizia, limitandosi a riconoscere con poche parole la sua superiorità rispetto
ai contemporanei ed accennando appena alle sculture di Borgo San Donnino.

G. B. Toschi
 
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