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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. III
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Venturi, Adolfo: Gian Cristoforo Romano, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0135
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GIAN CRISTOFORO ROMANO

ONO pochi anni che risuona il nome di Gian Cristoforo Ro-
mano, l'amico del Garadosso, lo scultore ufficiale della gentil
marchesana Isabella d'Este Gonzaga, il contraddittore di
Baldassar Castiglione alla corte d'Urbino, ramature di anti-
chità che, ancora putto,1 seppe impedire a Lorenzo il Ma-
gnifico e al card. Giovanni d'Aragona di spogliar Roma di
cose rare.

Il conte Baldassare Castiglione, discutendo se maggior
fosse l'eccellenza della pittura o della scultura, venne ac-
cusato da Gian Cristoforo Romano di abbassar di grado l'arte
statuaria di fronte alla pittorica per amore e stima del
suo Raffaello. Allora il conte ridendo gli disse: « Io non
parlo, di grazia, di Raffaello, nè mi dovete già riputar per tanto ignorante che non conosca la
eccellenza di Michelangelo e vostra... » 2. Altra volta Michelangelo e Gian Cristoforo Romano, non
per galanteria, come può presumersi nell'autore del Cortegiano, vennero associali da Cesare Tri-
vulzio, il quale, scrivendo della scoperta fattasi del Laocoonte in Roma, riporta il giudizio dato
sulla struttura del gruppo tanto dall'uno che dall'altro, che sono i primi scultori di Roma.3 E
Sabba de Castiglione1, ne' suoi Ricordi, ove discorre degli ornamenti della casa, dopo aver parlato
di Donatello e di Michelangelo, [tassa a dire del suo Giovan Cristoforo che se, nell'età sua più
verde et più fiorila non fosse stato assalito da incurabile infermità forse tra li due primi sa-
rebbe stato il terzo. 1

L'eccelsa fama presto sparve, e appena il Vasari richiamò il nome di Gian Cristoforo. Solo
oggi, grazie a medaglie scoperte, belle come antichi carnei, Gian Cristoforo, che ne fu l'autore,
attrae l'attenzione degli studiosi, e riprende il suo posto d'onore alle corti di Milano, di Mantova,
d'Urbino, di Roma e di Napoli, fra i maestri del Rinascimento.

Padre suo fu Isaia di Pippo de' Ganti da Pisa, scultore ricordato dal Filarete, e a cui il poeta
Porcello de' Pandoni dedicò un carme, accennando, fra le opere di lui, la tomba di Eugenio IV

1 A. Bertolotti, Artisti in relazione coi Gonzaga signori di Mantova. Ricerche e studi negli Archivi Man-
tovani. Modena, Vincenzi, 1885, p. 171-172.

2 11 libro del Cortegiano, I, cap. XVI.

3 Bottari, Raccolta di lettere, ecc. Roma, 1754-1768, III, lettera CXCVI, p. 321. Cesare Trivulzio al Sig. Pom-
ponio Trìvulzio in Milano. Roma 1° Giugno 1506.

4 Ricordi overo ammaestramenti di Monsig. Sabba Castiglione. In Venetia, M. D. LXXXII, p. 100 e seg.,
ricordo 101).

Archivio storico dell'Arce — Anno I. Fase. III. 1
 
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