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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. IV
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Venturi, Adolfo: Gian Cristoforo Romano, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0197

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GIAN CRISTOFORO ROMANO

(Continuazione)

SABELLA d'Este, la gentile marchesana di Mantova, era tuff in-
tenta a raccogliere opere d'arte per ornarne il suo studiolo; e
Gian Cristoforo Romano e il Mantegna erano i suoi consiglieri
artistici. Mentre il Mantegna ornava di quadri le pareti dello
stanzino elegante, abbellito da preziosi cimeli, di rarità d'ogni
specie, Cristoforo Romano dava mano probabilmente a scolpire
marmi, per le porte di quel sacrario artistico. Nella stanza che,
presentemente, nel castello di Mantova, vien designata per quella
di Isabella, vedesi una graziosa porticina, ornata di medaglioni in
marmo, con emblemi e figurette allegoriche, attribuita, senza
fondamento di sorta, al Sansovino. Noi sospettiamo che sia opera
fatta su disegno di Gian Cristoforo Romano, e se non tutti que' me-
daglioni si possono attribuire alla sua mano, perchè presentano
una certa durezza di contorni nelle figure a lui non particolare, certamente qua e là egli ritoccò
l'opera dei tagliapietra, e vi spirò quella delicatezza tutta sua. Vedasi, ad esempio, la figura alle-
gorica, nello stipite destro della porta, in basso, con certe fogliette ove si appalesa l'intagliatore
di gemme; e si osservi la distribuzione delle figure e degli emblemi, entro ai londetti, propria di
un fonditor di medaglie. 1

Medaglia bellissima è quella che Gian Cristoforo Romano dedicò alla sua patrona nel 1498,
di cui si trovano facilmente esemplari nelle collezioni di medaglie. Fu riprodotta dal Litta,2 che
conobbe l'esemplare conservato nel museo di Vienna, contornato da scelti ornamenti eseguiti di
smalto e riccamente frastagliali da preziose gemme. Intorno all'effigie d'Isabella, volta di profilo
a destra, leggesi l'iscrizione: ISABELLA • ESTEN • MARCH • MA ■ {Isabella • Estensis • Mar-
chionissa • Mantuae); e nel rovescio, si scorge una figura alata, forse una Vittoria, con una bac-
chetta nella destra, di cui sembra far uso per incantare un serpente che si drizza innanzi a lei.

1 La porticina stava collocata certamente in altra parte del palazzo, nell'antico studiolo di Isabella. Che fosse
eseguita intorno al 1505, può desumersi da una frase della marchesana stessa, in una lettera diretta a Gian Cri-
stoforo, e che riporteremo per intero più innanzi, ov'è parola di diaspri fatti segare per la porta. Nei copialettere
d'Isabella si parla altre volte di porte fatte pe' camerini, tanto nel 1507, quanto nel 1523; ma questa seconda fu
opera di Tullio Lombardo, e la prima non si sa da chi fosse eseguita. La marchesa scriveva in data 3 marzo 1507
a Taddeo Albano (Venezia) d'aver ricevuta la porta e che le era piaciuta. La commissione gliel'aveva data con
lettera 29 settembre 1506, mandando il disegno, che, secondo congettura del Luzio, doveva essere di G. C. Romano.

2 Famiglia Gonzaga.
 
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