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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. IV
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Venturi, Adolfo: Gian Cristoforo Romano, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0198

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108

GIAN CRISTOFORO ROMANO

Sul suo capo, librasi il simbolo astronomico del Sagittario. Per dare una spiegazione dell'emblema,
il Ghabouillet 1 suppose che quella medaglia fosse eseguita nel 1539, anno in cui morì Isabella
d'Este; e spiegò la scritta del rovescio BENEMERENTIVM • ERGO in questo modo abbastanza
strano: pour ceuoc qui la pleurent. Fisso nell'idea che la medaglia fosse fatta in commemorazione
funebre d'Isabella, non ne guardò il ritratto, che la dimostra assai giovane; non osservò il titolo
di marchesa che Isabella tiene nella medaglia, già mutato in quello di duchessa, sin dal 1530; e
spiegò la figura del Sagittario, come indicante il tempo nel quale Isabella d'Este Gonzaga fu as-
salita da morbo, mentre nel simbolismo astrologico di ({nell'epoca significava il Potere: del resto
esso è il segno del mese di luglio, e non del mese di febbraio, in cui morì la duchessa di Man-
tova. Che la medaglia infine fosse eseguita nel 1498 può ritenersi, con tutta probabilità, sulla base
di una lettera di Giacomo Filippo Faella, il quale scriveva a Isabella d'Este, a Ili 10 di settembre
di quell'anno, di aver veduta nelle mani di Tebaldeo la medalìa de la Eccellenza Vostra, sì che
gli venne fantasia di farne oggetto di un sonetto.2 II rovescio è allusivo probabilmente alla rico-
noscenza dello scultore per la Marchesana, o, come suppone il Valton, alla protezione da lei ac-
cordata alle lettere ed alle arti.3

Nel 1502, di febbraio, Gian Cristoforo fece una breve corsa a Venezia pei- eseguire commissioni
affidategli da Isabella d'Este; 4 e non lo incontriamo più che nel marzo del 1505, a dare sfavo-
revole giudizio, insieme col venerando Andrea Mantegna, intorno al valore d'una testa d'avorio
offerta a Giovanni Gonzaga.5

Tra il 1502 e il 1505 probabilmente lo scultore1 fu a Cremona per iscolpire il monumento di
Pier Francesco Treccili nella chiesa di San Vincenzo. Il Caffi afferma che quello fu eseguito
nel 1511, ma dai dati cronologici che verremo esponendo, parrà evidente che quella data non

1 Tìrésor de numismaiique et de glyptique. Médailles coulées et ciselées en Italie au xv et xvi siècle.
Paris, 1836.

2 Notizie di Isabella Estense, ecc. (Arch. stor. italiano. Serio I, appendice II, p. 290). — La data della let-
tera del Faella è del 1498, non del 1499 come si potrebbe dubitare da chi leggesse YArch. sto)', italiano. A
quella lettera non si trova più accluso il sonetto che il D'Arco disse d'aver veduto.

3 Della medaglia come opera di Gian Cristoforo discorsi nel Ber Kunstfreund, 15 Juli 1885 (Der Medailleur
Gian Cristoforo Romano). Contemporaneamente ne parlò il Valton nella Revue numismatique, Juillet 1885 (Gian
Cristoforo Romano, médaillour italien).

4 Arch. Gonzaga.

Illma et excellma patrona mia. por questa V. S. intenderà Come por Dio grafia stanotte a oro 5 io giunsi in
venotia. Con miglior valitudine dela persona che non era imprima, de tutto il sucesso del viagio reservo a dirlo
a boccha a la presentia di V. S. Ìllma con più presteza che potrò, ogi Credo che intraranno le galie dentro dal
porto, dove sono le bottarghe Con al Cunaltre zacchare. subito habute pigliaro la via do tornare ala solita ser-
vitù de V. S. illma la (piale desidero più che al Cunaltra Cosa e di Continuo a quella mericomando. bene valete,
in venetia. adi 19 februarii ore 15. 1502.

Missor michele vianello sericomanda a V. S. illma el simile mr0 Lorenzo ot pregano V. S. che gli mandi
quelli gatti de zibetto Con più presteza che si può porche tarano boce che siano stati portatj con queste galie
per che già mene stati richiesti et Cosi vederano Con ogni diligentia di sadisfare a vostra S. illma ala quale de
continuo se ri comandano.

(foris) El servo fìdelim0 Zoan xpofano Romano

ala Illma et cxcellma madona marchesana de mantoa
mia patrona observanma In mantua

5 Arch. sudd. — Copialettere d'Isabella, Lib. 17.

I). Joanni de Gonzaga

Sr Zoanne Siamo molto ben certe che la S. V. non sij restata per avaritia ad non pagare quella testa de
avolio che la ce ha mandata, perchè la conoscemo pur troppo larga ad spendere suoi denari. Ne dispiace la causa
che l'ha fatta restringere la mane, ma ne piace ben che non l'habbi pagata, perchè havendola vista m. Andrea
Mantinea et Zo. Christophoro non la judicano antiqua nò bona; poiché doppo che la S. V. l'ha tolta ad bene-
placito ge la remettemo in la medesma schatoletta, ringraziandola ecc.
Mant. 28 martij 1505.
 
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