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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. IV
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Baldoria, Natale: Un avorio del Museo Vaticano, [1]: studio iconografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0218
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UN AVORIO DEL MUSEO VATICANO

più, per entro al sentimento religioso, anche quello della natura e dell'arte. Maria resi a in gene-
rale giacente o mezzo giacente sul materasso, ma non più come prima inerte e meditabonda,
bensì avvivata dall'amore materno che la fa pensare al suo bambino. S. Giuseppe comincia egli
pure nell'arte gotica, se non in quella italiana, a scuotersi dalla sua inazione quasi dormigliosa,
per contemplare, ovvero per far festa al suo Signore ch'è nato e di cui egli deve tener le veci
di padre qui in terra. L'arte gotica, e specialmente la Francese, fin dal secolo xm ne porge- eli
ciò degli splendidi esempi che poi nel secolo xiv saranno tenuti come modelli. Gito fra gli altri
quello bellissimo di una scultura di cui è data la riproduzione nella grand'opera del Durancl
(Cathedr. de Chaìires, PI. XXXVII) e che apparteneva alla tribuna, ora distrutta, della Cattedrale
di Chartres.

Maria vestita di tunica e con un velo che bellamente le avvolge il capo ed il collo, giace sul
letto, posando la testa su d'un cuscino orlato a ricami, coperta dalla metà del busto ai piedi, per
mezzo di un lenzuolo che scende con pieghe larghe e naturali a terra, coprendo anche il letto.
Girato il corpo di fianco, ella si trova di prospetto allo spettatore, appoggia la guancia sulle
nocche della mano destra, stende innanzi il braccio sinistro e va con due dita a toccare? il bam-
bino, il quale, fasciato, giace sulla culla di fianco a lei, sul davanti del quadro, avendo il bue alla
testa e l'asino ai piedi, eseguiti con molto sentimento del vero, ed in tale atteggiamento che par
veramente adorino Gesù. San Giuseppe, di fianco e quasi ai piedi di Maria, con mossa prontissima
protendendo e curvando il corpo verso il fanciullo, con un lembo del manto tra le mani pure
protese ed allargate, sembra che voglia accogliere il fanciullo su di esso, per poterlo contemplare
più davvicino. Di dietro, per fondo del quadro, mentre prima si rappresentavano la grotta, il
monte ed il cielo, qui si stende una cortina. Le ligure molto slanciate hanno giuste proporzioni;
le pieghe, quantunque un po' trite e poco varie, si svolgono naturalmente; il tipo di Maria dal
volto ovale, occhi grandi e naso sottile la cui linea seguita quasi quella della fronte, è bello e
ideale, come è pur bello il viso pienotto del bambino. Peccalo che San Giuseppe manchi della testa!

Vi è certo gran differenza fra questa scultura e quella che nello stesso secolo, per il mede-
simo soggetto, eseguiva Nicola Pisano sul pulpito del Battistero di Pisa e quindi su quello di Siena.
Il grande scultore italiano si teneva ancora attaccato agli antichi motivi, 1 soltanto ravvivandoli
con una forma ch'è di molto superiore a quella di tutte le sculture francesi, pure bellissime, del
secolo xm.

L'innovazione compiuta da questo genio potente non consiste già nella libera scelta della com-
posizione per ciascun soggetto religioso, ma nell'applicare ai molivi già esistenti le norme del-
l'arte classica della decadenza, di cui aveva dinanzi agli occhi alcuni esemplari, nel!'imprimere

1 È molto notevole, anzi lo credo , un esempio unico, di trovare, nel secolo xm in Italia, il motivo dell'Ado-
razione del Bambino nella scena della Nascita come è scolpita sul pulpito della Cattedrale d'Altamura. Il Salazaro nei
suoi monumenti dell' Italia meridionale ne diede una riproduzione fotografica, alla quale rimando. La composizione
ò originalissima e vi si vede tanto l'imitazione del classico nel bambino Gesù steso ignudo a terra su d'una
specie di cuscino, e sui tre putti che, pure ignudi, uniti i due estremi per le gambe da una fascia che si stende
dietro a loro, suonano degli istrumenti, quanto l'imitazione del vero, sia nelle figure di Maria e di Giuseppe
inginocchiate, sia nella donna che pure in atto di contemplazione, con un tipo che assomiglia moltissimo a quello
del famoso busto di Sigelgaita Rufo eseguito da Bartolomeo d'Apulia, sta dietro a Maria, e sia ne' tre pastori che
in vari atteggiamenti ascoltano la musica angelica. Io supposi che anche questo motivo, il quale fu poi trattato
da tutti i più grandi artisti del nostro rinascimento, fosse venuto dall'oriente; poiché infatti la Guida greca della
pittura del monaco Dionisio, pubblicata dal Didron (Manuel d'iconoyr. chrét., pag. 157) insegna che si debbano
ritrarre in ginocchio tanto Maria che Giuseppe. Ma questa Guida non è anteriore al secolo xv, e tra tutte le
miniature, i mosaici e le pitture bizantine anteriori al secolo xiv, nò io, nò il prof. Tikkanen che ora s'occupa
esclusivamente d'arte bizantina, ed al quale ho domandato, trovammo un solo esempio di questa composi/ione.
La (piale dev'essere certo stata direttamente ispirata all'artista occidentale dalla liturgia latina, poiché anche
Giotto trattò lo stesso tema, come si vede in uno degli sportelli d'armadio, ch'esistevano prima a Santa Croce
ed ora si trovano in parto all'Accademia di Belle Arti a Firenze, dipinti dal Gaddi su disegno del grande maestro.
L'arte bizantina deve aver tolto anche questo, come altri motivi, dall'arte italiana del rinascimento.
 
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