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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. V
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Baldoria, Natale: Un avorio del Museo Vaticano, [2]: studio iconografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0260
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UN AVORIO DEL MUSEO VATICANO

inginocchiato; noi secondo, Maria col bambino è in piedi invece di esser seduta sul trono. 1 Anche
in que' due polittici, ugualmente citati più volte, di cui l'uno (Labarte, pi. XVII) faceva parte
della collezione Debruge e l'altro è nel Museo vaticano, si presenta la stessa particolarità; ma in
questi, il primo de' Magi, perchè rappresentato separatamente in un de' tre scompartimenti di una
tavoletta, sotto ad un arco trilobato, dovea riempirne da solo lo spazio, fu posto in piedi e non
inginocchiato. 2

Nella scultura italiana della seconda metà del secolo xm, ed in quella del secolo xiv, il
motivo dell'Adorazione de' Magi proviene dall'arte gotica. Nicola Pisano tuttavia, pur risentendo
in alcuni piccoli particolari l'influenza di essa, resta questa volta originale. Nella scultura del
pulpito del Battistero di Pisa, Maria, colla stefane ed il velo sul capo, è una figura del tutto
classica; i tipi de' primi due Magi, che il grande artista figurò ambedue inginocchiati, risentono
di quelli dell'arte gotica, ma son più robusti e caratteristici; il terzo, figura maestosa di giovane
dai lunghi e inanellati capelli, è in piedi, senza corona, fra gli altri due, ma più indietro. L'An-
gelo, bellissimo genio alato, e non uno de' Magi, indica a tutti e tre il bambino, cogli stessi
movimenti del braccio e del capo, usati dall'arte anteriore. Di dietro a Maria sta San Giuseppe in
atto di compiacenza; di dietro ai Magi, le teste dei tre cavalli, nel modo stesso che notammo in
quell'avorio francese del secolo xiv, pubblicato dal Labarte (pi. XIV), e da noi più volte ricordato.
L'Adorazione de' Magi, scolpita sul pergamo della Cattedrale di Siena, che Nicola esegui con la colla-
borazione del figlio Giovanni e de' suoi scolari, risente molto di più dell'influenza gotica. Maria
in luogo della stefane, ha sul capo e sopra del velo una corona, e non mostra quel tipo e quelle
forme classiche che abbiamo riconosciute nella scultura di Pisa. L'ispirazione però di questa figura
col bambino sulle ginocchia, è del tutto originale e deriva direttamente dall'osservazione del vero.
Il primo de' Magi, inginocchiato su ambedue le ginocchia, ricorda, specialmente nel costume,
quello del nostro avorio, e non ha la corona sul capo, ma sul braccio ; senonchè il sentimento
che v'è ispirato è tutto nuovo, poiché egli, avendo già consegnato il dono, pieno di rispettoso
entusiasmo prende con ambedue le mani un piede al bambino seduto sulle ginocchia della
madre da cui è amorevolmenle sorretto, e sta per baciarlo. Gli altri due Magi, coronati, e con
sopra la tunica una specie di lunga clamide, tenendo il dono con ambe le mani, si appressano
umilmente verso Gesù, mentre l'Angelo in fianco a Maria, collo stesso atteggiamento che gli fu
dato nel pergamo di Pisa, lo addita loro. Intorno, la scena è riempiuta dai Magi a cavallo con
lutto il loro seguito; figure su cavalli e su camelli, copiate o imitate da bassorilievi antichi:
una ricchezza di accessori ed una vita quali incominciano a trovarsi per questa scena nelle pit-
ture di Giotto e de' Giotteschi, preludendo ai magnifici quadri de' secoli xv e xvi.

Quella parte di composizione che in questo bassorilievo del Duomo di Siena rappresenta l'of-
ferta dei doni al bambino, ci conduce naturalmente a considerare l'Adorazione de' Magi scolpita
sulla facciata del Duomo d'Orvieto, della quale diamo qui una riproduzione. Quivi Maria, stu-
penda e poetica figura, la quale al sentimento classico, accoppia quello del vero, è volta di
tre quarti verso lo spettatore, tiene seduto sulle sue ginocchia il bambino, portando amo-
revolmente le mani sotto le braccia di lui, per sostenerlo; mentre alcuni angeli, graziose figure
dai tipi classici, con un motivo nuovo e che fu poi svolto nell'arte del pieno rinascimento, spiegano
dietro di lei un panno, a guisa di padiglione, e le fanno corteggio. Essa, quantunque mostri la
sua derivazione dalla Madonna del pergamo di Siena, non ha la corona; ma il manto, come sui
sarcofagi antichi e sulle miniature bizantine, va a coprirle anche il capo. Il bambino ha il busto
e le braccia ignude, ed è bello e paffuto e pieno di vita, assai più che non trovisi nell'arte gotica,

1 Nell'avorio pubblicato dalla Gazette des Beaux-Arts, ai fianchi di Maria son rappresentati due Angeli coi
soliti candelieri; in quello riprodotto dal Labarte, i due Angeli agitano turiboli, e presso a Maria è anche in-
ginocchiato un Santo Vescovo.

2 Abbastanza originale è la composizione in quel bellissimo avorio del Vaticano, ch'io giudicai lavoro fran-
cese del secolo xui, poiché ivi Maria seduta su trono e attenta alla scena è nel mezzo, senza corona, fra il re
inginocchiato — bellissima figura ben panneggiata — e gli altri due in piedi ne' soliti atteggiamenti. Non so
d'aver veduto altre composizioni simili.
 
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