I
174
IL BANCO D'AGOSTINO CHIGI
secolo xv. 1 Accanto alla stanza del banco, sussistono pure le due stanze indicate colla lettera F,
dove si teneva l'archivio, con volte a lunette della stessa costruzione; ma le due stanze sono oggi
unite da un arco aperto nel muro divisorio.
« In uno stanzione dell'ultimo piano (così la Descrizione citata) vi è un suffltto scorniciato
fatto a ottangoli e quadretti con pitture che rappresentano Marte e Venere presi nella Rete, et
STATO ODIERNO DEL BANCO DAGOSTINO CHIGI
Vulcano che lavora alla fucina, e Cupido gli assiste, con il motto sotto: Furto amoroso scoperto
dal sole. E vi sono alcune lettere majuscole scritte in oro nel pariete di d.° stanzone del tenore
seguente :
« Mars Venus et Natus Somnus Corais Paterq. Lieus sint procul
« Is quondam Mercurii est thalamus montibus auratis
« Affulsit stella secundi Mercurii a radiis est mihi nata... 2
« Seguivano altre lettere che hoggi non possono distinguersi per esservi stato dato di bianco.
1 Agostino venne in Roma l'anno 1485, ma solo più tardi tenne banco a sè. Egdi faceva grande stima del
Perugino e del Pinturicchio, che molto dipinse in Roma sulla fine del secolo. Nel 1500, Agostino così scriveva
a Mariano suo padre: « Sopra la cappella vostra ho inteso l'intenzione vostra... che voi dite ha ver parlato a
Mr.° Pietro Perugino, vi dico, che volendo fare di sua mano, Lui è il meglio Mastro d'Italia. E questo che si
chiama Patorichio è stato suo discepolo, il quale al presente non è qui; altri mastri non ci sono che vaglino. »
Arch. della Soc. Rom. di St. Patria, voi. II, fase. IV, p. 481.
2 Sono due distici, trascritti scorrettamente, e che credo debbano leggersi così :
Mars, Venus et Natus, Somnusque, paterque Lyaeus
Sint procul : is quoniam Mercurii est thalamus,
Montibus auratis affulsit stella secundi
Mercurii: a radiis est mihi nata (dies).
— Stieno lunge Marte, Venere e suo figlio, il Sonno e il padre Lieo, poiché questo è il talamo di Mercurio.
La stella del propizio Mercurio rifulse sui monti dorati: da' suoi raggi è a me nato il giorno. — E chiara l'al-
lusione allo stemma dei Chigi, formato di sei monti d'oro sormontati da una stella. Questa doveva esssere la
stanza dove Agostino trattava gli affari.
174
IL BANCO D'AGOSTINO CHIGI
secolo xv. 1 Accanto alla stanza del banco, sussistono pure le due stanze indicate colla lettera F,
dove si teneva l'archivio, con volte a lunette della stessa costruzione; ma le due stanze sono oggi
unite da un arco aperto nel muro divisorio.
« In uno stanzione dell'ultimo piano (così la Descrizione citata) vi è un suffltto scorniciato
fatto a ottangoli e quadretti con pitture che rappresentano Marte e Venere presi nella Rete, et
STATO ODIERNO DEL BANCO DAGOSTINO CHIGI
Vulcano che lavora alla fucina, e Cupido gli assiste, con il motto sotto: Furto amoroso scoperto
dal sole. E vi sono alcune lettere majuscole scritte in oro nel pariete di d.° stanzone del tenore
seguente :
« Mars Venus et Natus Somnus Corais Paterq. Lieus sint procul
« Is quondam Mercurii est thalamus montibus auratis
« Affulsit stella secundi Mercurii a radiis est mihi nata... 2
« Seguivano altre lettere che hoggi non possono distinguersi per esservi stato dato di bianco.
1 Agostino venne in Roma l'anno 1485, ma solo più tardi tenne banco a sè. Egdi faceva grande stima del
Perugino e del Pinturicchio, che molto dipinse in Roma sulla fine del secolo. Nel 1500, Agostino così scriveva
a Mariano suo padre: « Sopra la cappella vostra ho inteso l'intenzione vostra... che voi dite ha ver parlato a
Mr.° Pietro Perugino, vi dico, che volendo fare di sua mano, Lui è il meglio Mastro d'Italia. E questo che si
chiama Patorichio è stato suo discepolo, il quale al presente non è qui; altri mastri non ci sono che vaglino. »
Arch. della Soc. Rom. di St. Patria, voi. II, fase. IV, p. 481.
2 Sono due distici, trascritti scorrettamente, e che credo debbano leggersi così :
Mars, Venus et Natus, Somnusque, paterque Lyaeus
Sint procul : is quoniam Mercurii est thalamus,
Montibus auratis affulsit stella secundi
Mercurii: a radiis est mihi nata (dies).
— Stieno lunge Marte, Venere e suo figlio, il Sonno e il padre Lieo, poiché questo è il talamo di Mercurio.
La stella del propizio Mercurio rifulse sui monti dorati: da' suoi raggi è a me nato il giorno. — E chiara l'al-
lusione allo stemma dei Chigi, formato di sei monti d'oro sormontati da una stella. Questa doveva esssere la
stanza dove Agostino trattava gli affari.