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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. V
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Gianuizzi, Pietro: Benedetto da Maiano: scultore in Loreto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0271

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PIETRO GIANUIZZI

177

osservare che entro una riquadratura ornata da un leggiadrissimo intreccio di foglioline e di fiori
minuti corso tutto intorno da una fine baccellatura, presenta Tarme del Cardinal Girolamo Basso 1
della Rovere sormontata dal cappello cardinalizio, da cui pendono i due cordoni guerniti ognuno
di sei fiocchi, quale appunto si vede nel suo splendidissimo sepolcro che Giulio II gli fece erigere
in Roma per mano di Andrea Sanso vino nel (empio di Santa Maria del Popolo.

La Sagrestia che insieme a questa preziosa scoltura accoglie gli Armadii (non già l'Armadio)
attribuiti, dal Maggiori in poi, costantemente a Benedetto, e dal Bode voluti di Giuliano, in
antico chiamossi dei dodici Apostoli, appunto dalle loro figure coloritevi sulle pareti dal Signorelli;
poscia s'intitolò della Cura dall'essere stata destinata, oltre che al servizio delle Messe cantate
nel Coro ed in ogni altra parte della Basilica, ad uso particolare dei Parrochi che vi ebbero il
proprio archivio. Ora potrebbe esser denominata della Custodia, perchè, dopo averne tra il 1876 e '77

LUNETTA DI TERRACOTTA SMALTATA

(Basilica di Loreto)

il Missaghi2 ripuliti e riparati gli affreschi ed il Monteneri3 restaurati gl'intarsii, tolta ai vecchi
usi, acciò si tenesse in migliore riguardo, si volle affidata ai soli tre sacerdoti custodi della Santa
Casa. Essi vi conservano con le vesti della Sacra Statua della Vergine altri oggetti peculiarmente
spettanti al culto che si presta nell'interno della Santa Casa medesima. Ma essa non può in alcun
modo chiamarsi la Santa Cappella, poiché questa denominazione è propria unicamente della
Santa Casa.

Sulla sua porta e su quella di altre tre Sagrestie della Basilica Loretana, aperte nei torrioni
di sud-ovest, nord-est e nord-ovest, sono distribuite le figure degli Evangelisti, smaltate, o meglio
vetrinate, bianche su fondo azzurro. Convengo, senza esitare, col Bode, che esse non abbiano a

1 Giuseppe Antonio Vogel nel Tom. I, pag. 238 del suo Commentario Storico De Ecclesiis Recanatensi et
Lauretana earumque Episcopis, stampato in Recanati nel 1859 da Leonardo Badaloni, lo chiama Balbi indotto
in errore da alcuni documenti Recanatesi in cui sul primo suo titolo cardinalizio di Santa Balbina forse equi-
vocando gli autori dei medesimi documenti così ne scrissero il cognome.

2 Giuseppe Missaghi Romano morto in patria il 27 maggio 1885, esegai coscienziosissimamente tale lavoro,
fatto intieramente a spese del Ministero della Istruzione Pubblica. Il Missaghi fece anche altri lavori in Loreto
di cui avrò occasione di dire in altri miei scritti.

3 Alessandro Monteneri di Perugia, tuttora vivente, ebbe la commissione per cura del medesimo ministero,
ma la sua fatica fu totalmente retribuita col danaro della S. Casa.

Archivio storico dell'Arte — Anno I. Fase. V. 3
 
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