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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. V
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Recensioni e cenni bibliografici
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0279

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RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI

desse una casa separata, o in corte o fori, azò che,
dopoi havesse fato el debito suo di apresentare a corte,
el resto del tempo otioso el potesse spendere in lettere
et qualche bel opera o de pictura o de miniatura al
S. over a madona \ secundo che '1 fusse guidato da
ni. Andrea et potesse haver el fratello cum lui che li
fusse una compagnia et haverlo in custodia che '1 non
doventasse vitioso, però che da viti) è candido come
una colombina et inimicissimo de quelli. Idem de trac-
tarli circa le spexe, calzar et vestir, secundo le opere
et meriti soi. Hoc unum dico a V. M. che se questo
garzone havesse tal recapito el seria novum sidus et
la gloria de quella corte, et tuti lo amerebono perchè
in lui è summa reverentia e summa mansuetudine, et
super omnia niente bizaro che è quod maximum ver-
sando quel cerveleto in tante facende. Ho voluto dir lo
conditione sue a V. M., la qual se fosse casone e mezo
de tal presente credame quella che seria retribuita dal
S., sì che quella prego se degne di rescriver et dirne
el parer suo. A la quale mio padre cum frateli, mio
socero, esso Julio et li altri frateli et io se ricoman-
damo et offerimo paratissimi.
Padue die X sept. 1497

M. V. Servitor
Michael de Placiola
filius Dni Barth.

Magnifico et Clarmo Equiti
D"° Hermolao Bardelino
q. I)MÌ Francisci Dn0 Colon"10
Mantuae

(Arch. Gonzaga)

1 Isabella d'Este.

RECENSIONI E C

Les eollections des Médieis au XV« sièele. Le Masée, La Bi-
bliotìièque, Le mobilier. (Appendice aux Prècurseurs de la
RenaUsanee) par EUGÈNE MUNTZ. Paris, Librairie de YArt,
1888, in-4, pp. 112.

Gli amici e cultori della storia del Rinascimento
hanno da ringraziare l'infaticabile zelo cb'ìi'autore pel
preziosissimo regalo che loro offre nella presente rac-
colta di tutti i documenti e le testimonianze letterarie
riguardanti i tesori d'arte in possesso dei Medici. Que-
sta pubblicazione serve di corredo al re'ativo capitolo
dell'anteriore opera dello stesso autore tanto favorevol-
mente accolta, sopra i Precursori del Rinascimento, e
perciò da lui giustamente è data come appendice di
essa. Se si eccettuino i passi tolti dalla letteratura

185

Contro il dubbio che in questa lettera prevalga l'e-
sagerazione dell'affetto di congiunto ci assicurano le
testimonianze di Matteo Bòsso e di Panfilo Sassi, che
hanno scritto, con pari entusiasmo, le lodi del meravi-
glioso fanciullo l.

Ma la corte di Mantova era già troppo ingombra
di letterati, di cantori, di artisti: e la nuova offerta
non fu accettata. Miglior sorte allora il Campagnola
cercò dagli Estensi; e poco dopo, nel 1498, lo troviamo
a Ferrara in qualità di paggio. Là dimorò qualche
tempo — secondo il Campori — « senza che resti me-
moria ch'egli si adoprasse in materia d'arte qualsiasi. »
Cosi pure ignoriamo se Giulio morisse immaturo, o se
allo sviluppo del multiforme suo ingegno riuscissero
esiziali le distrazioni delle corti e le dissipazioni gio-
vanili, contro cui il padre cercava premunirlo. Il nome
del Campagnola è soltanto raccomandato a « poche
elette stampo, che gli diedero allora molta e meritata
fama e sono oggidì ricercatissime. » 2

A. Luzio

1 cfr. Campori, Gli intagliatori di stampe e gli Estensi, in
Atti e Mein. delle RR. Dep. di st. p. per le proo. dell'Eni.,
voi. VII, parte 2a , p. 70; e Vasari, Opere, ed. Sansoni, III, 639.

2 I/Anonimo scrittore di Belle Arti cita in casa di messer
Pietro Bembo « due quadretti de capretto (cioè in pergamena),
inminiati...: l'uno è una nuda tratta da Zorsi (Giorgione), stesa
e volta; e l'altro, una nuda che dà acqua ad un albero, tratta dal
Diana, con dui puttini che zappano ». v. Vasari, 1. c.

ELIOGRAFICI

contemporanea, relativi alle collezioni medicee e ad
altre private, e qualche brano pubblicato anteriormente
dal Fabbroni e dal Piccolomini, come anche dallo stesso
Muntz nelle sue Arti alla corte papale e in alcune
Riviste, il libro presente contiene documenti finora del
tutto inediti, di cui la parte più preziosa consiste negli
inventari medicei, conservati nell'Archivio di Stato a
Firenze. Sarebbe superfluo il dilungarci nel provare
quanto valore abbiano questi ultimi pei ricercatori e
dilettanti che si occupano specialmente di quell'epoca.
Però, il tesoro di notizie ivi contenuto, e che allarga
le nostre informazioni sopra la storia dell'arte e degli
artisti del periodo in questione, non è tale da poter
essere esaurito d'un tratto. Ci vuol la cooperazione di

ENI BI
 
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