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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. V
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0283

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MISCELLANEA

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MISCELLANEA

Un altorilievo in marmo del Museo Na-
zionale di Firenze. — Nella seduta della Sezione
archeologica della Società per la storia delle arti figu-
rative in Breslavia tenuta il 27 gennaio '87, il segre-
tario prof. Dr Schmarsow tenne un'interessante lettura
sopra un altorilievo in marmo del Museo Nazionale
di Firenze, trovato circa 10 anni fa negli scavi di un
giardino fuori Porta Romana. Esso consiste di due
figure, e rappresenta un' incoronazione, non però, come
si è recentemente asserito, con la corona reale lom-
barda, bensì con quella di un imperatore tedesco in
Roma, giacché l'incoronato ha in mano lo scettro e
il pomo imperiale, ed è vestito della toga dei diaconi
con stola e cingolo. E strano però che Fincoronatore
non porti la tiara papale, ma la mitra vescovile.

I tedeschi che trattarono di chiesta scultura asseri-
rono che essa rappresenti l'incoronazione di Carlo IV
di Lussemburgo, fatta per incarico del Papa, che allora
dimorava in Avignone, da un Cardinale legato. La figura
dell'imperatore, robusto ed imberbe, rassomiglia piut-
tosto ad un ritratto di Ludovico di Baviera nella gran
Sala del Consiglio a Norimberga. Però questo impera-
tore fu incoronato insieme con la moglie da quattro
patrizi romani, e poi unto in S. Pietro da due vescovi
tedeschi esiliati. D'altra parte la questione non si può
sciogliere con certezza, perchè il capo dell' incoronato
è molto danneggiato.

Più importante per la storia dell'arte è la questione
del tempo al quale l'opera si deve riferire. Le ipotesi
finora fatte sulla persona dell'imperatore hanno avuto
per conseguenza che non si è mai proceduto ad un ac-
curato esame dello stile; donde l'errore della data che
è stata assegnata al lavoro. Esso non è del secolo xiv,
e molto meno, come di solito si dice, del xm, ma ha
invece tutti i caratteri del Rinascimento, ed è stato
eseguito a Firenze nel secolo xv.

Confrontando l'opera in questione con importanti
sculture del Rinascimento, il Prof. Schmarsow cercò di
dimostrare la relazione dell'altorilievo fiorentino con le
opere del Quattrocento, e di determina: ne l'autore. Il
risultato sarebbe, che in esso debba con tutta probabi-
lità vedersi un lavoro di Luca della Robbia, che ancora
non è degnamente apprezzato come scultore di vaglia.
Prescindendo dall'ipotesi, che da un momento all'altro
possa farsi luce su qualche altro maestro che sia in
stretta relazione con Luca, le poche sculture che di lui
sono rimaste s'accordano perfettamente con la nostra.

Come termini di confronto si devono prendere, non i
celebri putti della balaustrata dell'organo nel duomo,
ma piuttosto i cinque rilievi del campanile, la tomba
Federighi in S. Francesco di Paola ed un paliotto an-
cora sconosciuto nella chiesa di Monteoliveto a Napoli.

Se l'opera appartiene al secolo xv, non si dovrà più
vedere nell'imperatore incoronato nò Ludovico di Ba-
viera, né Carlo di Lussemburgo; e si dovrebbe pensare
piuttosto a Federigo III, una medaglia del quale mostra
una meravigliosa rassomiglianza, per quanto si può ri-
conoscere dal capo del marmo, nello stato in cui ora
si trova.

Resta però sempre la domanda, perchè l'incorona-
tore porti la mitra vescovile e non la tiara papale ; e
inoltre sarebbe difficile lo spiegare in qual modo, in
una città guelfa come Firenze, si sia venuti all' idea di
celebrare l'incoronazione di un imperatore allora re-
gnante. Molto probabile è per conseguenza la supposi-
zione, che nel rilievo sia rappresentato Carlo il Grande,
il mitico benefattore della città; ed in tal caso si spie-
gherebbe il vescovo di Roma senza triregno.

Affreschi nella chiesa di S. Clemente ai
Servi in Siena. — Restaurandosi una cappella in
quella chiesa, si è scoperto, sotto la calce, un grande
affresco murale, rappresentante la strage degli Inno-
centi, il quale viene attribuito da alcuno ad Ambrogio
Lorenzetti.

Cattedrale di Torcello. — Dietro a una gran
tela, che sta sul transetto della cattedrale, si sono sco-
perte pitture medievali.

La tela è relativamente recente e rappresenta i do-
dici apostoli e nel centro si eleva, sulla pala, il croci-
fisso.

Scorgendo dal lembo una traccia di colore, il com-
mendator C. A. Levi procedette allo scoprimento. Per
tutta la lunghezza della tela trovò una pittura divisa
in tredici riquadri rappresentanti i dodici apostoli ed
al centro la Vergine col bambino, dalla Vergine .As-
sunta intitolandosi appunto la cattedrale.

I sei riquadri centrali sono in buono stato, altri tre
sono abbastanza visibili e quattro sono pressoché rovi-
nati. Il colore è bello, in campo d'oro, e varie sono le
fisonomie, le foggie, gli atteggiamenti delle figure, di
cui alcune portano leggende antiche in caratteri gotici.
 
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