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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. VI
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Gnoli, Domenico: Le demolizioni in Roma: il palazzo Altoviti
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0300

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LE DEMOLIZIONI IN ROMA

IL PALAZZO ALTOVITI

Il palazzo AH ovili sulla piazza di Ponte, che fu detta pure
Alleviti, un de' pochi in Roma che non .sia mai uscito dal pos-
sesso della famiglia che lo edificò, ormai quasi raso al suolo,
non è più che un cumulo di macerie. Esso è stato demolito pei
lavori del Tevere. Mentre scrivo, resta ancora in piedi l'elegante
loggia sul fiume; fra pochi giorni non resterà più neppur quella.
Non rimane che farne un po' di necrologia.

Murata nelle pareti d'un piccolo cortile del palazzo, a cui
si accedeva dal portone verso San Giovanni de' Fiorentini, si
leggeva, scolpita in marmo, un'iscrizione che è stata riprodotta
più volte, ma sempre imperfettamente:

BlNDUS ANTONII de I altovitis nobilis et I mercator florentinus |
domum ab ejus genitore | emptam restauravit | anno D. MDXIIII |

Regnte Leone X Fot. Max. | Pontificati^ sui anno I.

Sarebbero dunque 874 anni di vita, età, per un palazzo, non
troppo lunga: ma veramente sono anche meno, poiché solo
più tardi esso fu ridotto nella sua ultima forma. Nel luogo già
occupato dal palazzo Altoviti, furono un tempo tre case, una
delle quali, verso San Giovanni de' Fiorentini, munita di torre,
che indica famiglia nobile. Questa è la casa che fu comprata da Antonio nel 1440, forse con altre
casette contigue, e restaurata nel 1514 da Binde Altoviti. La recente demolizione ne ha messo
a nudo il pianterreno, costruzione del secolo xv, con volte a lunette e uno stemma scolpito sugli
architravi di due porte, 1 Sapevamo già che qui presso avevano un tempo le loro case i Cinque-
denti e i Bonadies:2 ora lo stemma ci rivela che la casa comprata da Antonio e restaurata da
Binde, era quella dei Bonadies. Il palazzetto, dopo il restauro di Binde, doveva avere il portone nel
mezzo, e cinque finestre; ma quando, sotto Paolo III, fu aperta la via Paola, un angolo del pa-
lazzo fu tagliato, e una finestra piegò sulla nuova via. Più tardi Bindo compro le altre case verso

1 Lo stemma ha quattro limo montanti, in tre file: due nella superiore, una in quella di mezzo tenuta da
due zampe, e una nella inferiore. Esso si trova in una collezione di stemmi delle famiglie nobili romane, posse-
duta e comunicatami gentilmente dal signor Leone Nardoni.

2 Vedi P. Adinolfi, II canale di Ponte, p. 55. Narni, Gattamelata, 1860.
 
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