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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. VI
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Tikkanen, J. J.: Le rappresentazioni della Genesi in S. Marco a Venezia e loro relazione con la Bibbia Cottoniana, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0318
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220

LE RAPPRESENTAZIONI DELLA GENESI IN S. MARCO A VENEZIA

Degna di particolare osservazione è la figura eli Dio, che si ripete sempre eguale in tutte le
scene della Genesi in Venezia. Giovane ed imberbe, come negli antichi tempi cristiani ed anche
più tardi nelle miniature della Creazione della Bibbia de' Carolingi e perfino talora nella Metrical
Parajphrase e nell'arte bizantina posteriore, soltanto in alcuni casi, identificato con Cristo per
mezzo del nimbo croeigero, egli sta innanzi alle cose create nell'atto d'impartire la sua onnipo-
tente benedizione, vestito di bianca tunica e del manto purpureo cosparso di luci d'oro. La sua
posizione è quella medesima che si vede in simili occasioni fin dagli antichi tempi cristiani, spe-
cialmente nelle figure del Cristo che predica e che opera miracoli, e innanzi tutto nell'aspetto
dell'angelo nell'Annunciazione.1 La figura è rappresentata in atto di camminare lentamente; essa
è volta verso la parte destra dello spettatore, e si vede in mezzo profilo. Il braccio destro, libero,
è teso innanzi, e la mano sinistra, oltre che tenere il manto avvolto intorno al corpo, porta anche

10 scettro della croce. Di solito in Venezia Dio è accompagnato da angeli che lo assistono, vestiti
di bianche tuniche, tagliate all'antica, con cingolo. Soltanto in due scene, nella creazione dei ret-
tili e nella benedizione del settimo giorno, sono coperti fino al capo di bianchi manti, come le
antiche matrone e le sante donne dell'arte cristiana. 2

Nella Separazione delle acque dal continente vediamo di nuovo il globo terrestre di colore
azzurro che sta al di sopra del piano dell'acqua su cui s'incrociano lingue di terra di color bruno.

11 processo non può essere espresso più schematicamente. Anche qui c'è il giovane Dio che benedice.

OSSERVAZIONI ICONOGRAFICHE

Prima di andare innanzi dobbiamo considerare attentamente le prime scene della Creazione
nelle rappresentazioni della Genesi dell'epoca bizantina posteriore ed in quelle dell'arte italiana, per
poter determinare subito da principio le particolarità delle composizioni veneziane.

Quanto alla Creazione ed alla vita dei primi uomini, potremo c^n piena ragione trattare
in un solo gruppo le grandi serie di mosaici di Palermo, Monreale e Firenze, gli affreschi di
Assisi, il paliotto di Salerno, il piccolo rilievo in avorio di Berlino e la croce lavorata ad incavo
di San Giovanni in Laterano, giacché in generale tutti certamente si fondano su una redazione
comune. Così, per esempio, possiamo subito osservare la particolarità del Creatore seduto sul

1 Tutto l'atteggiamento ed i gesti sono certo di origine antica. Almeno si trovano identici nel più antico
codice virgiliano della Biblioteca vaticana, e nel frammento ambrosiano dell' Iliade. Chi voglia studiare il tipo
bizantino nella sua perfezione veda il Cod. di Parigi, N. 510, fol. 3.

2 In generale nelle scene della Genesi non sono rari gli angeli assistenti. Anche se non si voglia tener conto
della Bibbia Cottoniaaa, della quale parleremo più sotto, si trovano di queste figure secondarie nella Bibbia Vi-
viana (p. e. la mezza figura di un angelo meravigliato nella creazione d'Adamo) ed in molte scene della crea-
zione dell'avorio di Berlino, la qual cosa, unita alla circostanza che le figure somigliano a quelle di bambini,
dimostra che quest'ultima redazione della Genesi ha un'origine molto antica. Due altri cicli che insieme coll'a-
vorio di Berlino appartengono ad un gruppo comune (vedi le Osservazioni iconografiche) hanno conservato gli
angeli nella seconda scena. Come nell'avorio di Berlino, cosi nel paliotto di Salerno parecchi angeli si chinano
profondamente innanzi al Creatore. In Monreale, oltre a quest'atto di omaggio, troviamo un altro momento: da
essi partono delle lingue di fuoco verso il Signore. Anche qui come nell'avorio di Berlino, il Creatore siede sur
un cerchio, laddove nel paliotto di Salerno egli sta in piedi. In quest'ultimo vediamo ancora nella scena seguente,
dove Dio benedice un albero, due angeli che stanno in piedi dietro di lui; egualmente nell'avorio di Berlino.
Forse sono un avanzo di questa tradizione i due cori di angioletti nella prima pittura della Genesi in Assisi.
Nella facciata della cattedrale d'Orvieto gli angeli assistenti alla Creazione si presentano in un modo affatto in-
dipendente, che sta per la prima volta in piena armonia con quello delle principali figure dei santi personaggi,
e sembra una dolce eco dell'accordo fra le note fondamentali. Questa funzione degli angeli ha il suo sviluppo nel
rilievo del Ghiberti rappresentante la Creazione e in generale e molto largamente nel Della Robbia e in altri.
 
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