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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. VI
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Timarchi, Italo: La R. Calcografia
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0322

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LA R. CALCOGRAFIA

SCOPO DELL'ISTITUTO - .SUA DECADENZA - RIFORME

Malta incurata pudor malus ulcera celai.

Hors.

copisti del secolo xv spregiavano la nuova arte della stampa; i mi-
niatori di lettere e di frontespizi spregiavano la incisione. La stampa
e la incisione, giudicate intruse, guadagnarono il terreno, ed ora, fatte
vecchie pur esse, temono con ingiusta gelosia la invasione di più
moderni ritrovati.

Nel 1452, due anni innanzi che il Gutemberg ottenesse i primi
saggi di tipografia, un orafo italiano, Tomaso Finiguerra, stampava
una vera incisione. Fu casuale l'avere ottenuto su carta la prova
del disegno inciso per un niello, ma non il divinare l'utilità di poter
ripetere l'impressione e divulgare così un disegno inciso. L'incisione
divenne arte a se in quanto l'artista esprimeva con essa le concezioni proprie o interpretava
l'espressione delle altrui. Applicata alla riproduzione dei monumenti, ebbe seguaci fra gli artisti
invaghiti di poter conservare una interpretazione fedele delle opere d'arte che essi più ammira-
vano. Di quale importanza fosse il ripetere sia pure una loro interpretazione soggettiva, lo sen-
tirono tutti i popoli dell'antichità che amavano i loro monumenti; in tempo più moderno, Roma
che aveva un tribunale per la conservazione dei monumenti coll'editto Pacca per codice, ci la-
sciava anche un istituto per illustrarli.

L'anno 1738, papa Clemente XII faceva comperare la raccolta di rami e stampe del De Rossi
« premendo sommamente (dice il chirografo pontificio) che restino conservate le opere più se-
gnalate degli antichi artefici, incise specialmente in rame, quali tanto conferiscono a promuovere
la magnificenza e splendore di Roma appresso le Nazioni straniere, come pure mirabilmente con-
tribuiscono a coltivare l'esercizio e l'avanzamento della gioventù studiosa dell'arti liberali. » ' La
Calcografia così istituita e dotata di 5000 scudi all'anno mirava a due scopi: quello di conser-
vare il ricordo delle opere antiche che vanno I ulte deperendo o eventualmente spariscono, e quello
di farle conoscere, ammirare o studiare da chi non avesse opportunità di vedere gii originali-
Si menzionava il rame perchè era allora il mezzo più perfetto di riproduzione.

La istituzione della Calcografia romana precedette dunque di un secolo e mezzo la fondazione
dell'istituto fotogrammetrico di Berlino che, per la Germania, ha scopo identico, quello cioè di
serbare un ricordo e di far conoscere i monumenti di quel paese, coi migliori mezzi disponibili.
Fatta ragione al diverso tempo di origine, i mezzi di riproduzione sono pure diversi.

Nel 1788 si disegnava un monumento e poi si incideva il disegno; tra il monumento originale
e la incisione s'intrometteva una serie complessa di condizioni psichiche, fisiologiche, materiali
 
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