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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. VII
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Tikkanen, J. J.: Le rappresentazioni della Genesi in S. Marco a Venezia e loro relazione con la Bibbia Cottoniana, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0359

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LE RAPPRESENTAZIONI DELLA GENESI IN SJMARCO A VENEZIA

E LORO RELAZIONE CON LA BIBBIA COTTONIANA

(Continuazione) 1

IL PAESAGGIO

OMPIUTA questa necessaria escursione, torniamo ora ai nostri
mosaici, dei quali studieremo prima di tutto il paesaggio.

Per questo rispetto essi prendono un posto importante
nella storia dell' arte medievale. Nell'arte bizantina, della
quale in primo luogo dobbiamo parlare, troviamo quasi
sempre semplicemente e solamente accennata la località,
o tutt'al più e nei migliori casi - come per esempio nel
grande mosaico della navata laterale destra in S. Marco
rappresentante la preghiera di Cristo nel! orto degli ulivi -
una nuda rupe trattata schematicamente, spesso tagliata
a picco, dipinta in giallo-grigio oppure a vari colori, con
pochi alberi sparsi qua e là e con fiori di carattere quasi
puramente ornamentale. Al contrario nelle rappresentazioni
del paradiso nell'atrio ci troviamo inaspettatamente innanzi ad una ricca vegetazione di cespugli,
che in parecchie scene riempie tutto il fondo.

A dire il vero il disegno non mostra in generale grande progresso su quello solito e primitivo,
ne si può naturalmente parlare di prospettiva; l'insieme forma piuttosto una decorazione la quale
serve a chiudere la composizione. Gli alberi seguono le regole dell'arte arcaica molto più che
quelle della natura; e questo carattere arcaico si trova massimamente nel disegno di un albero a
fiori di giglio in uno dei peducci; poiché la corona è formata da una lente regolare, sul cui fondo
color di porpora stanno i fiori bianchi molto grandi, ordinati in file come su un tappeto. Del resto
il disegnare le foglie e i fiori parallelamente alla superficie del quadro su un fondo comune, scuro,
e spesso nettamente determinato, è il mezzo usato di solito dagli artisti bizantini per evitare una
riproduzione naturale. Anche nei nostri mosaici non sono rare tali piante, che sembrano pressate,
o, meglio ancora, disposte schematicamente, come per servire ad una dimostrazione scientifica. Il
miglior esempio è forse la quercia, sotto la quale Abramo accoglie i tre angeli, sopra la porta sinistra
della chiesa (su questa composizione avremo occasione di ritornare in seguito). Nelle scene del pa-
radiso, dalle quali in primo luogo abbiamo tratto occasione a queste considerazioni, osserviamo inoltre
alcuni alberi, in cui le foglie sono ordinate a squame con gran diligenza; oppure stanno ad ambedue
i lati de' rami, sempre però mostrando tutta la loro larghezza. Si vedono anche alberi con file

1 Vedi Fase IV, pag. 212.

Archivio storico dell'Arte — Anno I. Fase. VII.

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