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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. VII
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Tikkanen, J. J.: Le rappresentazioni della Genesi in S. Marco a Venezia e loro relazione con la Bibbia Cottoniana, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0366

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264 LE RAPPRESENTAZIONI DELLA GENESI IN S. MARCO A VENEZIA

la paura e la riverenza. Eva, veduta di prospetto, esprime anche la sua vergogna o paura, incro-
ciando le gambe ; un motivo, che, in questo significato, mi è affatto ignoto. 1

Adunque il pentimento degli uomini non ha in Venezia un' espressione particolare. Del resto
per la rappresentazione di esso si possono stabilire per lo meno due tipi. Nel primo tipo, come per
esempio nella Genesi di Vienna, nella Bibbia di Carlo il Calvo a Parigi e nella porta in bronzo del

Bonanno a Pisa, Adamo ed Eva sono
rappresentati fermi in piedi oppure
in atto di camminare lentamente,
l'uno accanto all'altro; nel secondo
tipo, che è quello dell'epoca poste-
riore dell'arte bizantina, stanno se-
duti in atto di dolore l'uno di fronte
all'altro; così per esempio nei Ser-
moni del monaco Giacomo, Cod.
par. fol. 49 v°, Cod. vat. fol. 36
v°,2 negli Ottateuchi vaticani, nel
Codice di San Gregorio Nazianzeno
in Parigi n. 543, fol. 116 v°, nel
manoscritto di Parigi contenente la
storia di Barlaam e di Josaphat,
n. 1128, fol. 31 r°. Non ancora ben
determinato è il tipo nel Codice di
S. Gregorio Nazianzeno 510, fol. 52
v.° Però questa composizione si
trova di solito dopo la cacciata, e vi è piuttosto espresso il dolore degli uomini dopo la perdita
della felicità del paradiso. Lo stesso troviamo pure nell'arte occidentale, così nel calco di un
rilievo in avorio dell' arte settentrionale o italiana (?) esistente nel South-Kensington-Museum, e
del quale abbiamo fatto menzione più innanzi (vedi pag. 215, nota 2). Si può qui concludere che
si tratti di una influenza bizantina?

Molto più espressiva è la figura d'Eva nella scena seguente, dove gli uomini odono la voce
del Signore. Essa stringe insieme le ginocchia leggermente piegate, e volge via il corpo, mentre
torce gli occhi verso il Signore che si avvicina. Adamo invece fugge senza nessuna espressione
con un movimento di fianco molto comune. In ogni caso la evidenza di questa rappresentazione
è di gran lunga superiore a quella dei mosaici siciliani e della croce di S. Giovanni in Laterano,3
dove i due peccatori, mancanti di espressione, come in generale nell'arte medievale, stanno in piedi
dietro una doppia fila di grandi foglie, le quali però non giungono a nascondere che i loro piedi. 1
Adamo accenna ad Eva, la quale a sua volta accenna al serpente che striscia sulla terra. Quest'ul-
timo motivo poi ricorre non soltanto nel più antico ottateuco, ma anche nella Bibbia di Alcuino 5

CU UOMINI 01)0X0 LA VOCE DEL SIGNORE

1 Nei mosaici siciliani, come pure nel più antico ottateuco, si celano le parti genitali col porvi innanzi una
gamba; egualmente anche nelle altre scene dove gli uomini sono ignudi. Al confronto di questa modestia l'au-
tore dei mosaici di S. Marco è, come anche nel resto, addirittura spudorato. La sua franchezza è una rarità anche
per l'arte bizantina dell'epoca posteriore, la quale, e principalmente nelle scene della genesi, giunge non di rado
fino ad identificare gli uomini nella mancanza di sesso.

2 Riprod. nel d' Agincourt. tav. LI.

3 In opposizione ai mosaici siciliani e in armonia generale invece con quelli di Venezia, vediamo nei rilievi
di questa croce dapprima la comparsa di Dio nel paradiso, e dopo la scena a parte dell'uomo caduto che si scusa.

4 Già nella Genesi di Vienna sono rappresentati gli uomini che si nascondono dopo il peccato. Dapprima
s'allontanano a capo basso dall'albero fatale; poi si vedono de loro teste fra i cespugli. Nella facciata della
cattedrale d'Orvieto essi si rannicchiano atterriti sotto una pergola, che si vede, per così dire, soltanto di spac-
cato. Lo stesso motivo si trova, però con meno espressione, nel paradiso di Pietro di Puccio.

b Vedi Westwood, Palaeographia sacra, riproduzioni a colori dalla bibbia di Londra.
 
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