Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 1.1888

DOI Heft:
Fasc. IX
DOI Artikel:
Fumi, Luigi: Gli alabastri nelle finestre del duomo d'Orvieto e la vetrata a storie nella finestra grande di tribuna
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0457

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LUIGI FUMI

347

avrebbero resa inutile quella decorazione. È chiaro, invece, che se nel 1321 si posero gli alabastri,
e dal 1322 in poi si cominciò a lavorarvi sopra di vetri, all'architetto parve sufficiente la limita-
zione data alla luce della finestra. E perchè chi venisse in chiesa, subito entrato avesse oggetti
che lo richiamassero a sentimenti di devozione e a cose divine, se non fu in tempo a ordinare le
pitture religiose lungo le pareti, come si sarebbe fatto di certo (perchè allora i dipinti si moltipli-
cavano, necessari ai moltissimi che non sapevano leggere per avere in essi quello che equivalesse
alle leggende o ai libri, come attestano San Paolino e San Gregorio 11), commise per altro ben
presto i dipinti sulle finestre. La rifrazione dei colori, la vivacità delle figure de' santi, la luce miste-
riosa che si diffonde su per la travatura dipinta del sacro luogo, levano lo spirito al cielo, e accom-
pagnano all'altare con pensieri soavi colui che s'inoltra nel tempio, e gli parlano il linguaggio della
religione.

Venuti in cotesto concetto, la difficoltà della mancanza di armonia che è fra alabastri e vetrate
a contatto si deve superare di per sè. L'armonia si dovrà cercare fra vetrate e vetrate, non fra
vetrate e alabastri. Questi non sono un'opera d'arte che convenga armonizzare. Essi chiudono,
impedendo la luce quando è soverchia, per trasmetterne quanta è necessaria a non dare oscurità,
mediante la loro trasparenza naturale. Le vetrate sono opere ornate di arte, e tengono luogo di
tavole e di dipinti. Quando poi si possieda una grande vetrata come quella di tribuna, tutta a
storie religiose e scintillante di colori, la intonazione e l'armonia dovranno cercarsi per quella a
tutte le vetrate, fuori della luce che può venire da altre parti e per altri mezzi. Gli alabastri, come
quelli che sono formati di una materia del tutto differente dai vetri, dovranno lasciarsi li a far
da sè; poiché io non vedo ragione di dovere subordinare la decorazione delle vetrate all'effetto di
quelli, senza subordinarvi pur anco la decorazione, che oggi si rinnova maestrevolmente, delle tra-
vature del tetto e quella che forse può farsi delle pareti ; il che sarebbe non meno strano che
falso. La seconda vetrata del Moretti, che in essa si è ispirato a questo concetto, è riuscita, di fatti,
più piacevole e serena : ricorda meglio la gaia decorazione di quest'arte nei secoli xiv e xv, e
collega e unisce il corpo delle navi colf abside maggiore, nella quale, come è il centro delle aspi-
razioni dei fedeli, cosi l'arte, con tutte le sue forme, vibra per essa la nota per intonare tutte le
decorazioni del tempio.

Finalmente, per rendere le parti laterali più concatenate, per mantenere tutta una linea uniforme
fino ad una certa altezza, per non dare una interruzione troppo vivace con finestre a colori negli
emicicli a fianco dei fmestroni, anco quelle finestrette si chiuderanno con alabastri intieramente;
quelle finestrette che nei primi secoli non furono mai invetrate, che solamente nel xvi secolo, dopo
qualche incertezza d'invetrarle completamente o in parte, furono chiuse tutte di vetri, per mu-
rarle ben presto a fine di addossarvi i nuovi altari di stucco. Così, quello che il Maitani non era
potuto giungere a compire, oggi, penetrando il segreto della sua arte, si vedrà felicemente eseguito,
rimanendo saldi nelle memorie d'archivio, inspirandoci alle opere avanzate, e non dimentichi del
fine cui mirano tutte le parti del monumento cristiano, a dare, cioè, un qualche concetto della
maestà di Dio, che è tremenda e insieme contemperata da una dolcezza ineffabile.

Luigi Fumi

1 Imagines in Ecclesiis adtributio, ut qui litteras nesciunt saltem in parielibus videndo legant quod legere in codi-
cibus non valent.
 
Annotationen