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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. X
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Cronaca artistica contemporanea
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CRONACA ARTISTICA CONTEMPORANEA

431

CRONACA ARTISTICA CONTEMPORANEA

SOMMARIO. — Inaugurazione del monumento di Quintino
Sella — Esposizione dei bozzetti delle porte pel duomo di
Firenze — La riunione dei palazzi Capitolini del cav. Erzoch
— La fontana di Termini — Concorso pel progetto di un
palazzo per il Parlamento nazionale.

Sul finire del decorso mese di settembre, la
industre città di Biella assistè esultante alla
inaugurazione solenne del monumento eretto a
Quintino Sella. Questa ebbe luogo alla presenza
del Re e del principe di Napoli, cui facevan co-
rona le principali autorità civili e militari del
regno e le notabilità più autorevoli, artistiche
e commerciali.

Il monumento sorge sulla piazza Cavour ed
è opera del distinto scultore Antonio Bortone.
Sulle parti laterali del basamento sorgono due
statue rappresentanti la Politica e la Scienza,
quelle appunto che resero grande il nome del-
l'illustre defunto. La Politica tiene in mano un
cartello sul quale è scritta una semplice data,
memoranda nella storia, il 20 settembre 1870.
La Scienza porta una corona d'alloro. È chiaro
che essa la destina a chi consacrò a lei tutti i
momenti più belli della sua mortale esistenza.
Il piedistallo è adorno di due bellissimi bassori-
lievi che stanno in perfetta corrispondenza coi
due simulacri sopradetti.

Uno di questi bassorilievi rappresenta una
adunanza del Consiglio dei ministri in Firenze.
Vittorio Emanuele, il gran Re, la presiede. Quin-
tino Sella, in piedi, spirante la convinzione e la
fermezza dell'animo proprio, perora sulla neces-
sità d'impadronirsi di Roma. L'altro bassorilievo
raffigura una solenne adunanza dell'Accademia
dei Lincei, da Quintino Sella presieduta in Roma.

Sul piedistallo s'innalza la statua colossale del
Sella, che lo ritrae in atto pensoso, con la mano
sinistra nella tasca dei calzoni e con un libro
nella destra. L'effetto dell'insieme del monumento
è grandioso, e Biella può bene andar superba
di un'opera, che non è soltanto una splendida
espressione di ammirazione e di compiacenza
verso il grande suo cittadino, ma è pure un la-
voro pregevole anche dal lato dell'arte.

— A Firenze si è aperta, alla metà circa del
mese che sta per finire, la esposizione pubblica
dei bozzetti per le porte di Santa Maria del Fiore,
per le quali fu da gran tempo indetto un con-
corso, il quale non ha dato finora che resultati
assai negativi. L'anno passato, come è noto, fu-
ron presentati ed esposti alcuni bozzetti di queste
porte destinate a sostenere un formidabile con-
fronto con quelle maravigliose dal Ghiberti fatte
per il del San Giovanni; ma la Commissione
esaminatrice non ne trovò alcuno che degno fosse
del suo suffragio. Solo un artista riuscì a farsi
alquanto distinguere, e fu quello che segnò i suoi
lavori nientemeno che col nome di Gioito.

Egli si è ripresentato alla nuova gara con dei
bozzetti assai migliori dei primi, nei quali, pur
conservando i suoi primitivi concetti, ha intro-
dotte tutte quelle modificazioni e apportati tutti
quei miglioramenti che la Commissione giudi-
cante avevajsuggeriti. Quindi i suoi progetti son
quelli che più di tutti cattivano l'attenzione del
pubblico.

I concorrenti del resto sono bene scarsi; poiché,
oltre il Giotto ricordato, non ve ne sono che altri
due soltanto, i quali firmano: Santa Maria No-
vella e Amor. Questa esposizione starà aperta
un mese intero, trascorso il quale la Commissione
esaminatrice pronunzierà la sua sentenza. Qua-
lunque sia questa per essere, giova non dimen-
ticare con quali difficoltà abbian dovuto lottare
i concorrenti nel concretare l'audace proposito
di fondere in bronzo porte degne del maravi-
glioso edilìzio d'Arnolfo e di Brunellesco, porte
destinate a non sfigurare di fronte a quelle che
Michel più che mortale Angel divino, giudicava
degne del Paradiso.

— Qui in Roma le feste per la venuta dell'im-
peratore di Germania hanno accaparrata tutta la
energia e la attività dei cittadini. In fatto d'arte,
nei lavori d'addobbo della città, molti peccati
mortali si sono commessi, ma si è pur fatto qual-
che cosa lodevole.

La migliore, a mio parere, è stata la posticcia
 
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