Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 2.1889

DOI Heft:
Fasc. I
DOI Artikel:
Bode, Wilhelm von: Luca della Robbia ed i suoi precursori in Firenze, [1]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0030

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
(i

WILHELM BODE

nello sguardo quasi imbambolato. Più semplice e più graziosa è un'altra Madonna con (Mie angeli
ai lati che la adorano, con cornice rotonda, della quale si trova un esemplare nel Bargello 1 ed
un altro nel cortile dell'Accademia di Firenze. Uno sguardo alla lunetta in San Pierino basta a
dimostrarci che anche qui ci troviamo innanzi ad un lavoro di Luca, sebbene l'esecuzione, per
quanto riguarda la invetriatura, e la corona di fiori che forma la cornice, accenni ad Andrea o alla
sua officina.

In tutti questi rilievi, come pure nelle lunette nominate innanzi, Luca ha cercato di rappre-
sentare Maria in tutta la serietà e sublimità della madre di Dio, ed il bambino come il Cristo
conscio della sua missione, il che anzi è spesso indicato da una fascia che il bambino tiene in
mano, con le parole: ego sum lux mondi. Ma di fronte a queste rappresentazioni che, col loro
carattere solenne, mostrano nel modo più nobile di essere state destinate alla pubblica venerazione,
troviamo una non minore quantità di rilievi, per la maggior parte di piccola dimensione, rappre-
sentanti Maria col bambino, sola in mezzo ad angeli e a santi, e che mostrano in modo non
dubbio il carattere delle sculture di genere. In queste è preponderantemente o quasi esclusiva-
mente accentato il momento puramente umano; la relazione della madre col bambino è presa
dalla natura nelle sue più varie e più belle situazioni, e rappresentata con una freschezza e viva-
cità, con una spontaneità ed un sentimento della bellezza, talora anzi con una tinta di innocente
umore, tale che perfino le celebrate madonne di Raffaello non olirono al confronto quasi nessun
motivo nuovo, e in freschezza e vivacità non reggono al paragone.

Una serie di tali graziose composizioni si trova appunto nel museo di Berlino; per la maggior
parte sono copie in stucco dipinto del tempo dell'artista. Siccome esse nella concezione differi-
scono essenzialmente dalle composizioni autentiche di Luca, delle quali abbiamo parlato innanzi, e
che servono da oggetti di devozione, così anche in questa raccolta esse sono entrate quasi lutiti
senza nome d'autore.

Una(fìg.2) di queste, una Madonna in tutta figura venerata da due angeli(n. 113 del catalogo) è di
dimensioni alquanto grandi, e, a giudicarne dalla sua forma, dev'essere stata in origine la lunetta di
una porta. Essa è di terra cotta, ma non è uè invetriata né colorita, cosicché si deve ammettere che
per un caso qualunque, non sia giunta a compimento. I due angeli sono giovani, di figura slan-
ciata e bellissime sono le loro teste; la figura di Maria è improntata da una quiete che confina quasi
con la rigidezza e sta in curioso contrasto con la gaia vivacità del bambino ignudo che le è seduto in
grembo ; la madre, scherzando, avvicina la mano sinistra al collo del bambino, il quale per difendersi
dal soliciico le afferra con ambe le mani le dita, per liberarsene. Lo stesso motivo affatto naturalistico
e proprio delle sculture di genere, è ripetuto in un rilievo di stucco bronzato (n. 114 del catalogo). La
sua composizione è simile a quella dei riquadri della porta in bronzo di Luca nella cattedrale, però é
più ricca: due santi monaci stanno ai lati di Maria, al di sopra della quale due angeli stendono un
panno a guisa di baldacchino (fig. 5). Per il gusto nella disposizione e finezza della caratteristica non v'è
un'altra composizione dell'artista, che sia paragonabile a questa. In un rilievo in stucco alquanto
piccolo, pure nella raccolta di Berlino (n. 115), la madonna è rappresentata in un altro motivo egual-
mente di genere: essa è di profilo, seduta su una panca, e nell'atto di porgere il petto al bambino che
le sta in grembo in piedi; ai lati due angeli, uno che suona il liuto, un altro che attacca una tenda ad
un festone dietro la madonna (fig. 8). Le stupende figure giovanili dei due angeli sono tanto simili a
quelle degli angeli che suonano nella cantoria del duomo, che non vi può esser dubbio alcuno ch'essi
sieno opera di Luca della Robbia.

Le altre madonne della l'accolta di Berlino sono tutte di piccole dimensioni. Una di queste è lavo-
rata in terra colla invetriata (n. 116 A): Maria tiene fra le braccia il bambino, il quale si stringe tene-
ramente alla madre (fig. 1). Una rappresentazione con un motivo del tutto eguale si trova nel Bargello ;
però le figure sono quasi in grandezza naturale: senonchè qui il fanciullo, nudo e grassoccio, si rivolge,
quasi intimorito, dalla madre verso lo spettatore. In ambedue i rilievi le I osi celo mani sono lavorate con
una finezza meravigliosa. In relazione con questi sono due altri piccoli rilievi con cornice rotonda, in
stucco e in terra cotta, nella raccolta di Berlino. Di uno, (fig. 4) nel quale ai la ti della madonna si librano

1 Fotografìa dell'Alinari, n. 6267.
 
Annotationen