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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. I
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Bode, Wilhelm von: Luca della Robbia ed i suoi precursori in Firenze, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0031

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LUCA DELLA ROBBIA ED I SUOI PRECURSORI IN FIRENZE

■7

due cherubini (n. 116 B), so ne trova nel museo del Louvre una copia d'epoca posteriore in terra cotta
invetriala, uscita dall'officina di Andrea o di Giovanni della Robbia ; del secondo (flg. 3) se ne trovano pa-
recchio copie ; l'originale dubito che sia l'esemplare perito nel crollo di una porta dell'ospedale di
S. Maria Nuova. Di solito è incorniciato da un grande anello con diamanti, e questa è una prova ch'esso
fu eseguilo por commissione di uno dei Medici. Anche una piccolissima Madonna in rilievo incorniciala
in una conchiglia rotónda, che mostra una stretta affinità con quest'ultimo nominato, si può ritenere
opera di Luca, mentre noi catalogo della raccolta (n. 150) è ancora registrato senza nome d'autore.

Da questo gruppo di rilievi in cui il bambino è rappresentato sempre teneramente abbracciato alla
madre, differiscono essenzialmente nella concezione e nella composizione due Madonne di dimensioni
alquanto maggiori, nella raccolta di Berlino (flg. 6 e 9). In entrambi Maria tiene il bambino ignudo innanzi
a sè in piedi su una rampa; in uno il bambino guarda furbescamente lo spettatore, dal quale si volge
verso la madre; nell'altro solleva scherzosamente il manto di Maria, per nascondervisi sotto. Special-
mente quest'ultimo lavoro dimostra ancora una grande analogia con la maniera di Donatello nel
largo tipo della testa del bambino, nel suo sorriso duro e nell'espressione seria e pensosa del volto di
Maria. Ma l'influenza di Donatello è caratteristica in Luca appunto alla metà della sua carriera arti-
stica, precisamente nel tempo in cui eseguì i rilievi per la cantoria del duomo; però nelle pieghe longi-
tudinali dello vesti, profonde e piene di gusto, come pure nella esecuzione delle mani, si manifesta già,
a mio giudizio, pienamente il fare proprio di Luca.

Dal confronto che recentemente feci con i detti rilievi in marmo di angeli che cantano e suonano,
m'apparve chiaramente ed indubitatamente come opera di Luca della Robbia un rilievo in stucco di-
pinto, di soggetto affatto differente, cioè una Pietà (n. 157) (flg. 7). Gli angeli che circondano il cadavere
di Cristo, sorreggendolo o piangendo, sono gli stessi graziosi putti dell'età di tre o quattro anni, che tro-
viamo colà; e le loro vesti lunghe, foggiato all'antica, hanno lo stesso bello slancio del movimento e gli
stessi partiti di pieghe. Anche il corpo di Cristo ha una perfetta analogia con quello della Pietà di Luca
sulla tomba Federighi. Soltanto nel rilievo di Boriino il disegno'è più energico e più naturalistico,
la quàl cosa accenna ad un'epoca anteriore.

Ma con questi rilievi esistenti nel museo di Berlino non è ancor finito il numero delle composizioni
finora non riconosciute del vecchio Luca. Un piccolo rilievo in stucco, specialmente interessante per
lo studio dello sviluppo artistico di Luca, è passato recentemente per donazione al museo di Oxford
insieme con la celebre collezione del ricercatore inglese Drury-Fortnum. Esso ha una cornice tonda o
rappresenta Maria in piena figura col bambino in grembo, adorata da due giovani angeli. L'analogia
di questo stucco con la lunetta in San Pierino, con quella in via dell'Agnolo, e con quella del museo di
Berlino (n.113) è cosi manifesta, tanto nella composizione che nel sentimento, sì nei tipi che nelle vesti,
che non si può dubitare che Luca ne sia l'autore. Di dietro v'ò l'iscrizione: Formato a di 17 di Gen-
naio 1428 - forma . . nel.......di niellalo ... In questa composizione adunque, di cui già nel 1428

era stata fatta una copia in stucco, abbiamo la più antica òpera di Luca che finora si conosca, la qual
cosa è anche confermala dal carattere specialmente antico che si avvicina al Ghiberti. 1

Duo altri rilievi simili, del primo periodo di Luca della Robbia, si trovano nel Louvre. Anzi è ap-
punto il loro carattere antico che ha fatto sì, che fossero qualificati per lavori del Ghiberti. Sono no-
tevoli entrambi per il grande numero di figure: in uno ò rappresentata Maria seduta, col bam-
bino in grembo, Ira i santi Pietro e Giovanni Battista e due altri santi; nel secondo, che ò rotondo, la
madonna è adorata da due angeli. Entrambi presentano grande analogia con le rappresentazioni dello
stesso Luca nei riquadri della porta di bronzo o con parecchio dello lunette antecedentemente nomi-
nate. Tanto la disposizione quanto lo figure sono in ambedue di una grande bellezza, e specialmente i
due santi del primo rilievo. Notevoli sono in tutt'e due le composizioni le proporzioni, relativamente
troppo grandi, del bambino, che si osservano anche nella lunetta di Berlino. Nel museo di Londra
esistono due rilievi di Luca, in terra colla invetriata tutti duo notevoli ; l'uno, tondo e piuttosto
grande, rappresenta VAdorazione dei pastori ed è curioso per la composizione in piccole figure ;
l'altro (n. 4411) rappresenta in bassorilievo la Madonna, col bambino, sedala, in figura intera, e

1 Ho veduto recentemente un secondo esemplare,
molto guasto, di questo stucco presso un mercanto d'og-

getti d'arto in Firenze, e un terzo assai fino, in terra
cotta nella raccolta di F. Spider a Parigi,
 
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