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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. I
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Recensioni e cenni bibliografici
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0063

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RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRÀFICI

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RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI

L. Thuasne. - Gentile Bellini et Sultan Mohammed II.

Notes sur le séjour du peintre vénitien à Constanti-
nople (1479-1480), d'après les documents oiiginaux
en parile inédits. Avec huit planches hors texte. -
Paris. Ernest Leroux éditeur, 1888.

Un periodo importante nella vita di Gentile Bellini,
e sul quale i migliori scrittori non seppero darci che
scarse notizie, è quello dei quindici mesi passati dal
pittore veneziano a Costantinopoli presso il sultano
Mohammed II. Ma se finora si fu quasi all'oscuro sui
particolari di quel soggiorno, ed i criiici moderni do-
vettero limitarsi a ripetere quanto ne avevano scritto
il Vasari, il Ridolfì, il Guillet, oggi, grazie ad un do-
cumento autentico inedito, siamo in grado di supplire,
almeno fino ad un certo punto, a questa mancanza di
notizie o di determinare il carattere dei rapporti che
passarono fra il Bellini ed il sultano. I preziosi docu-
menti trovansi nella Historia turchesca di Giovanni
Maria Angiolollo 1 da Vicenza, uno del seguito di MU-
stafà, figlio maggiore del sultano. Questa Historia è al-
tamente interessante per la conoscenza degli avvenimenti
contemporanei allo scrittore, il quale li riferisco con
imparzialità e dipinge persone e cose con rara finezza.

L'autore ricostruisce la storia di questo episodio
della vita del Bollini, e nel suo lavoro serio ed importante,
sebbene alquanto prolisso, giunge ad alcuni risultati, che
non sarà inutile di brevemente riassumere.

E noto che Gentile Bellini fu mandato a Costanti-
nopoli por soddisfare il desiderio espresso dal sultano
alla Signoria, di avere alla sua corte un buon pittore,
e che parti il 3 settembre del 1479, poiché il Gran
Consiglio ebbe affidato a! fratel suo Giovanni il restauro
delle pitture della gran sala, nella quale il Gentile la-
vorava da cinque anni. Probabilmente arrivò a Costan-
tinopoli verso la fine dello stesso mese, accolto dal
sultano con grande benevolenza. Ma da questo punto i
documenti autentici mancano affatto, e l'unica guida
che ci rimane è quella dell'Angiolello.

Prima di cominciare a parlare delle relazioni del
Bollini con Mohammed II, l'autore raccoglie intorno a
quest'ultimo i giudizi de'più autorevoli scrittori; i quali
concordano nel riconoscere in lui una natura che ebbe

1 Historia Turchesca di Gio. Maria Angioletto Schiavo et, altri
schiavi dall'anno 1429 sin al 1513. L'autore ha consultato la
copia ms. esistente nella biblioteca. Nazionale di Parigi (mss.
fds. ital. n. 1238, in fol.), che si deve ritenere della seconda
metà del secolo XVI.

riuniti in sè i più grandi vizi e le più grandi virtù:
appassionato per la guerra e grande conquistatore,
amante degli studi, protettore di letterati, scienziati od
artisti, fondatore di scuole e primo della sus dinastia
ad istituire una biblioteca a Costantinopoli, coltissimo
egli stosso, si che conosceva cinque lingue, scettico in
fatto di religione tanto da trasgredire il precetto del
Corano, che proibisce di tenere immagini, raccogliendo
nel suo palazzo quadri e statue e medaglie; e d'altra
parte dedito ai vìzi e pieno di crudeltà, questo prin-
cipe presenta tali caratteri, che la sua figura è vera-
monte degna di essere studiata. Il suo successore Bayezid,
uomo di principii religiosi, fece vendere nei bazar di
Costantinopoli tutti gli oggetti d'arte raccolti dal padre.
Per tal modo andarono dispersi anche i quadri del Bel-
lini, e fra questi il ritratto di Mohammed II, ora nella
raccolta di sir Henry Layard, prezioso e come opera
d'arte e come documento iconografico, giacché è il solo
ritratto, veramente autentico, conservato fino ai giorni
nostri. Fu descritto benissimo dal Crowe e Cavalca-
sene. '

Un altro ritratto del sultano eseguito pure da Gen-
tile Bellini fu acquistato da Paolo Giovio, il quale lo
fece riprodurre nelle varie edizioni de' suoi Elogia Vi-
rorum illustrium. Il quadro stesso fu distrutto o andò
perduto, giacché alcuni autorevoli critici hanno già
posta in dubbio l'ipotesi che esso sia quello stesso che
fu venduto nel 1825 dalla famiglia Zeno a lord North-
wich.

Oltre a questi e ad altri ritratti del sultano, de' quali
l'aurore discorre lungamente, il Bellini dipinse anche
la città di Venezia, ed il suo proprio ritratto che fu
di una rassomiglianza meravigliosa. Esegui pure i ri-
tratti dei principali personaggi della corte e numerosi
quadri di soggetto erotico, che il sultano teneva nel
suo serraglio. Nel British Museum sono conservati due
do' suoi disegni, uno rappresentante un giannizzero,
l'altro una donna turca. Inoltre fece molti studi dalla
natura, e alcuni schizzi di Mohammod, dei quali usò poi
a modellare la famosa medaglia riprodotta, fra altri,
dal Lenormant2 e dallo Heiss.3

L'A. però è caduto in errore ripetendo l'antica as-
serzione che il Bellini nel suo soggiorno a Costantino-

1 llist. of painting in North Jtahj, t. 1 p. 120 e nota 4.

2 Trésor de numismatique et de glyptique. Paris, 1884.

;ì Les médailleurs italiens de la Renaissance. Paris, Rothschild.
 
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