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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. II
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Thode, Henry: Pitture di maestri italiani nelle gallerie minori di Germania
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0080

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52

HENRY THODE

Gozzoli. Anche in un altro punto non sembrami probabile una attribuzione del catalogo, il quale
nomina il Perugino come autore di un quadretto rappresentante S. Girolamo nella sua stanza
seduto a destra innanzi ad uno scrittoio; nel l'ondo, accanto alla porta, un monaco, e sul ila vanii
a sinistra un uomo veduto per metà di dietro che sta attento al santo (n. 780). Io ascriverei il
quadro piuttosto al Pinturicchio. Che esso non sia del Perugino si può dire con certezza ; quanto
allo stabilire chi ne sia il vero autore, varie possono essere le opinioni; in ogni modo esso è di
speciale interesse per coloro che si sono occupati da vicino 'delle ricerche intorno al libro degli
schizzi in Venezia, giacché nel nostro dipinto riscontriamo tutti quei tratti caratteristici che hanno
indotto il Lermolieff a ritenere il Pinturicchio autore del libro degli schizzi. Notevole è il disegno
delle pieghe delle vesti, che si corrisponde perfettamente negli schizzi e nel quadretto. Nel dipinto
l'uomo che sta seduto con un'acconciatura del capo fatta a foggia di turbante, e si vede di pro-
filo, è uno dei tipi che si ripetono molto spesso nei quadri del Pinturicchio. Ora, sebbene io stesso
non sia ancora persuaso che i disegni di Venezia sieno di mano dèi Pinturicchio, ma creda piut-
tosto che sieno di un qualche artista umbro, fatti ad imitazione di altri, tuttavia credo fermamente
che alla maggior parte di essi abbia servito conio modello il Pinturicchio; o, come in essi, così
anche nel quadretto di Colonia si scorge il suo stile. Quanto ai colori è caratteristico nell'incarnato
il l'osso chiaro ma vivace su fondo verdognolo.

La scuola del Perugino è rappresentata da un solo quadro di forma rotonda, una Madonna
in mezzo a un santo dalla barba grigia ed a S. Francesco d'Assisi (il. 730 A). 1 A Colonia il quadro
si attribuisce a Tiberio d'Assisi, nel cui stile sono condotte le teste sottili e fatte a punta, i volli
dall'espressione dolcissima e dagli sguardi timidi. Pure il quadro non mi sembra degno nemmeno
di questo pittore.

Di lavori di maestri senesi del Quattrocento sono da nominarsi soltanto tre: una Madonna,
fra due santi (n. 777, falsamente attribuita al Fungai) mostra lo stile di Matteo di Giovanni, ma
è troppo debole per essere ritenuta opera sua. Un'altra Madonna,, molto guasta, con S. Antonio
e S. Caterina (n. 784 a, attribuita nel catalogo al Neroni) mostra la maniera del Cozzarelli e non
quella di Bartolomeo Neroni, il (piale è piuttosto rappresentato dalla piccola figura di S. Chiara
(n. 784, nel catalogo Sodoma). Una terza Madonna con due santi (ri. 776) ci richiama alla mente
Matteo Balducci per la singolare mescolanza di elementi senesi ed umbri; l'artista risente forte-
mente l'influenza del Signorelli e del Pinturicchio.

Di opere di grandi artisti fiorentini non ve ne sono che poche. La più interessante è un quadro
di grandi dimensioni, pur troppo danneggiato (n. 774), di quell'artista che è così poco rappresentato
indie gallerie fuori d'Italia, di Benozzo Gozzoli. Rappresenta la Madonna in Irono col bambino
benedicente; a sinistra san Giovanni Battista e san Gregorio, a destra san Giovanni Evangelista e
san Giuliano. Sul dinanzi si anno inginocchiati san Domenico e san Francesco d'Assisi. Di sotto si
legge l'iscrizione: QUESTA TAVOLA FV FORNITA ADI XXVII DI MARZO MCCCCLXXIII AL
TEMPO DEL MAGNIFICO HVOMO L. T. TO. DI GIOVANNI SALVIATI CAO DISSMO. Il quadro
adunque, sebbene forse destinalo per Firenze, fu probabilmeute eseguito in Pisa, dove in quegli
anni il maestro era occupato nel dipingere i ricchi e graziosi affreschi nel camposanto. Questo
dipinto finora è rimasto quasi affatto sconosciuto. Però di due altri quadri, uno di Cosimo Rosselli,
l'altro di Domenico Ghirlandaio, pervenuti a Colonia dal museo di Berlino, è fatta parola nella
Storia della pittura del Crowe e del Cavalcasene. Quello del Rosselli (n. 730 1 - nel catalogo di
Berlino n. 1075), proveniente dalla collezione Solly, rappresenta Maria in trono con ai lati i santi
Giovanni Battista, Augustino, Domenico e Pietro; sul davanti del fondo è rappresentata in tre gruppi
la Strage degli innocenti in Betlemme. Nel quadro del Ghirlandaio (n. 730 f - nel cai di Berlino
ri. 84), il quale però fu certamente eseguito da un suo scolaro, vediamo Maria circondata dai santi
Paolo, Pietrb, Chiara e Francesco. Altri dipinti passati al museo di Colonia da quello di Berlino
sono: una sgraziata Madonna con santi di Neri di Bicci, un pittore mestierante che dipinge fret-
tolosamente (n. 730 a - nel cat. di Berlino n. 1459); l'unica cosa notevole in questo quadro è un trono di

1 II quadro è passato al museo di Colonia dal depo- esistenti nel deposito della galleria e di quelli passati
sito di quello di Berlino. Vedi il Catalogo dei quadri ad altri musei. Berlino 1866, p. 143, n. 128.
 
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