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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. II
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Beltrami, Luca: Il palazzo di Pio IV in Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0088
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60

LUCA BELTRAMI

può spiegarsi sia per la minore urgenza che Pio IV, impegnalo in quegli anni a chiudere il con-
cilio di Trento, aveva di provvedere alla sua dimora di Milano, sia per la molteplicità degli
studii e delle varianti che si dovettero predisporre prima d'incominciare i lavori. Infatti nella
raccolta dei disegni della biblioteca Ambrosiana, ho rintracciato quattro disegni i (piali, per quanto
non corrispondano effettivamente alle linee architettoniche della parte di palazzo che venne
costrutta, pure si riferiscono indubbiamente all'edifìcio in questione, e ne rappresentano tre con-
cetti differenti. Tutti quei disegni portano lo stemma mediceo sormontato dalla tiara, il che
limila l'epoca di essi agli anni del pontificato di Pio IV (1559-1565); e siccome mio dei dise-
gni (n. 204) porta in margine la leggenda: Disegno delia fri za la del palatio di Sua S.ta in
Milano quale si dice di farla di preda di zeppo e detta fazatta sarà longa braza 98 atta sopra,
(era braza 25, così non rimane alcun dubbio nella identificazione dei disegni stessi. Riguardo al

loro autore, se si esamina la calligrafia della riportata leggenda, e se si avverte come uno di
quegli studii (n. 203) riproduca quasi esattamente il motivo caratteristico del piano nobile adottato
nel palazzo dei Giureconsulti, si è indotti facilmente a riconoscervi la mano di Vincenzo Seregni,
supposizione avvalorata dalla circostanza che il Seregni si poteva considerare a quell'epoca come
l'architetto ufficiale di Pio IV, che già gli aveva affidato la erezione del palazzo dei Giurecon-

legge: « il Dicastero centralo, sopra una notificazione
di ritrovarsi superiormente ai capitelli (sic) del fabbri-
cato in addietro ad uso del Collegio dei Giurisperiti
diverso insegno papali con triregni, ci ha esposto la
convenienza di levarlo, e dopo di aver sentito l'archi-
tetto Canonica, col suo sentimento ha suggerito di ri-

durre li triregni in figure di berotto repubblicano in-
dicando cho la spesa a giudizio dello stesso architetto
ammontava a L. 120 circa. » Questo curioso parere non
venne mandato ad effetto essendosi adottato il provve-
dimento più economico di coprire col gesso gli stemmi
papali i quali più tardi poterono tornare in luce.
 
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