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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. II
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Dell'Acqua, Carlo: Del luogo di nascita di Leone Leoni e del monumento mediceo da lui eseguito in Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0106
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CARLO DELL' ACQUA

terza iscrizione, che fu tolta forse per ordine di san Carlo in ubbidienza alle costituzioni del
concilio tridentino. 1 Essa diceva :

QVOD MAGNI HOC MEDICtS VOS CREDITIS ESSE SEPVLCHRVM

ITAVI) VERVM EST TANTViVI NOMINA MARMOR BTABET.
IPSE HÉROS LIQVIDAS COELI SVBLATVS IN AVRAS

EXHAVSTA UIC POST TOT BELLA QVIESCIT OYANS.
EXCISAS ARCES ILLINC POPVLOSQVE SVBACTOS

OELETASQVE ACIES CASTRAQVE CAPTA SEBI.
ADMIRANS POTVI ME INQVIT SIMVL OMNIA SOLVS

SINGVLA QVORVM ALII VIX POTVERE OVCES.

Sulla cornice sottoposta alle prime due iscrizioni si leggo :

PIVS • IIII • PONT • MAX • FRA ' lì ' FIERI 1 [.

Il nome dell'artista autore di questo insigne monumento, vedesi scolpito sotto la cornice che
sovrasta alla statua di Gian Giacomo

LEO • ARRETIN
EQVES - F. \

Dagli Annali stessi della fabbrica del duomo si apprènde che questo mausoleo fu compiuto
nel 1564 2 e che costò 7800 scudi d'oro, oltre le sei colonne donate da Pio IV. L'alio di conven-
zione relativo a quest'opera grandiosa fu steso il 12 seti ombre 1500. Intervennero come parti prin-
cipali il cardinale Moroiie e Gabrio Serbelloni (piali delegali pontifìcii, e Leone Aretino, tìglio di
Giovanni Battista milanese, della parrocchia di S. Martino in Nosigia.

Con queste considerazioni, che ho tolto dalla mia opera, già pronta per la stampa, a illustra-
zione di Menaggio, mi sembra aver assicurato a quella ridentissima terricciuola l'onore di aver
dato i natali a Leone Leoni ; onore che, lino dall'anno 1868, il valente scrittore Carlo Perkins aveva
già intravveduto doversi attribuire a quel comune sul lago di Como, nella rinomata sua opera col
titolo llallan Sculptors e che ha voluto testò confermare nell'altro suo libro pubblicato a Londra
nel 1883, Historical handbooli of italian sculpture.a

Ed ora ecco il diploma di nobiltà concesso dall'imperatore Carlo V a Leone Leoni, ai di lui tigli
e discendenti all'infinito., di cui esiste l'originale nella biblioteca civica Bonetta di Pavia.

1549 - novembre - 2

« Carolus Quintus divina favente clementia, Romanorum imperator augustus, ac rex Germania!,
Hispaniarum utriusque Sicilia), Hierusalem, Hungariae, Dalmathe, Croatiae, Insularum Balearium,
Sardinia), Fortunalarum et Indiarum, ac Terra) fìrmse maris Oceani etc. Archidux Ausi ria',
dux Burgundia), Lothrici, Brabantia), Lymburgiic, Lucemburgise, Gheldrife, Wurtemberga) etc.

1 Veggasi il voi. IV, pubblicato in Milano noi 1881,
pag. 21.

2 Era già finito invoco fino dalla metà del gennaio
1563, avendo il Bertolotti trovato un atto di quitanza
del 16 gennaio stesso anno por scudi 1422 pagati al
Leoni, a compimento della somma a lui dovuta, come
prezzo per l'esecuzione del lavoro che aveva assunto.
Di Leone Leoni e dello suo opero parla con ammira-
zione il Cicognara nella sua Storia della scultura dal
suo risorgimento in Italia sino al secolo XIX (Venezia,
1810 ìn-fol. voi. 2 alla pag-. 321). Nel volume 3° degli

Atti a Memorie delle RR. Deputazioni di storia patria
per le provincie Modenesi e Parmensi (Modena. 1865)
loggosi un'importantissima memoria di A. Ronchimi in-
torno a Leone Leoni. Cosi puro ne parla il BertoLOTTI
nel voi. I della sua opera col titolo: Artisti lombardi a
Roma nei secoli xv, xvi e xvn. Milano, 1881. (Vedi
pagg. 261-269 e 298-301). Veggasi anche l'eccellente
lavoro pubblicato dal marchese Giuseppe Campori in-
torno agli Artisti italiani e stranieri negli Stati Estensi
(Modena 1855).

3 London, 1883, pag. 351.
 
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