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ADOLFO VENTURI
del Laocoonte e delle sculture classiche, Raffaello intravvede la Lnflnita grazia fidiaca, egli ha la
visione della pura bellezza. (Ionio Fidia creò le sue divinila dell'Olimpo in un tempo in cui gli
scultori greci, già signori della forma, si scorzavano quasi invano a dar vita a un tipo ideale,
senza cadere nella convenzione; cosi Raffaello, sorlo quando l'arie del Rinascimento, nutrita da
gloriose generazioni, era in pieno flore, seppe coronare la tradizione artistica con le sue sublimi
idealilà.
Raffaello, l'interprete dell'antico, che s'aggirava nelle terme con Giovanni, da Udine, nelle
terme stesse di Tito ove il gruppo del Laocoonte fu scoperto, per trarre dalle antiche pitture
•i. — INCISIONI': DI MARCO DENTH
nuove ispirazioni, doveva occuparsi della riproduzione del Laocoonte. La curiosità sollevala dal-
l'opera, l'entusiasmo che destava, dovevano muovere gli artisti a riprodurla, a.diffonderne ovunque
la cognizione.
Marco Dente di Ravenna incisore, già lo aveva riprodotto, ancora fra i ruderi, traendone il disegno
dal gruppo nelle Terme di Tito medesime (flg. 2). Più lardi, riprodusse, con varianti e correzioni
molte, il Laocoonte, quello che si vede nella miniatura del codice di Virgilio del secolo v nella
biblioteca vaticana (flg. 3). Nella miniatura del Virgilio vedonsi in uno slesso campo (c. XVIII v.) due
momenti della leggenda: a sinistra Laocoonte intento a sacrificare un loro sull'ara posta innanzi
al tempio di Nettuno, di cui si vede la figura lumeggiata di giallo sulla porta. Dietro a questo
tempio, sta l'altro di Pallade, pure- rappresentala sulla porta: e ned lontano il mare, che, per
deficienza di cognizioni prospettiche nel miniatore, è dipinto a guisa di nubi di colore azzurro
ADOLFO VENTURI
del Laocoonte e delle sculture classiche, Raffaello intravvede la Lnflnita grazia fidiaca, egli ha la
visione della pura bellezza. (Ionio Fidia creò le sue divinila dell'Olimpo in un tempo in cui gli
scultori greci, già signori della forma, si scorzavano quasi invano a dar vita a un tipo ideale,
senza cadere nella convenzione; cosi Raffaello, sorlo quando l'arie del Rinascimento, nutrita da
gloriose generazioni, era in pieno flore, seppe coronare la tradizione artistica con le sue sublimi
idealilà.
Raffaello, l'interprete dell'antico, che s'aggirava nelle terme con Giovanni, da Udine, nelle
terme stesse di Tito ove il gruppo del Laocoonte fu scoperto, per trarre dalle antiche pitture
•i. — INCISIONI': DI MARCO DENTH
nuove ispirazioni, doveva occuparsi della riproduzione del Laocoonte. La curiosità sollevala dal-
l'opera, l'entusiasmo che destava, dovevano muovere gli artisti a riprodurla, a.diffonderne ovunque
la cognizione.
Marco Dente di Ravenna incisore, già lo aveva riprodotto, ancora fra i ruderi, traendone il disegno
dal gruppo nelle Terme di Tito medesime (flg. 2). Più lardi, riprodusse, con varianti e correzioni
molte, il Laocoonte, quello che si vede nella miniatura del codice di Virgilio del secolo v nella
biblioteca vaticana (flg. 3). Nella miniatura del Virgilio vedonsi in uno slesso campo (c. XVIII v.) due
momenti della leggenda: a sinistra Laocoonte intento a sacrificare un loro sull'ara posta innanzi
al tempio di Nettuno, di cui si vede la figura lumeggiata di giallo sulla porta. Dietro a questo
tempio, sta l'altro di Pallade, pure- rappresentala sulla porta: e ned lontano il mare, che, per
deficienza di cognizioni prospettiche nel miniatore, è dipinto a guisa di nubi di colore azzurro