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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. III-IV
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Venturi, Adolfo: Il gruppo del Laocoonte e Raffaello
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0141

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109

attenuate o tolte certe contrazioni dei muscoli e rielle membra. La testa di Laocoonte è più grande
e forte, più simile, a quella di un Giove; i Agli sono più proporzionati albi figura del padre. Lo
stesso Museo Nazionale tiene un frammento di quella riproduzione, cioè il tìglio che sta alla sinistra
di Laocoonte. Altri due gruppi in bronzo di quel museo rappresentano l'uno il monumento dopo
il restauro del Mohtorsoli, (flg. 5) l'altro dopo il restauro definitivo, e interpretato con poca
intelligenza, (lig. 6)

9. — DISEGNO D'ANDREA DEL SARTO 10. — DISEGNO D'ANDREA DEL SARTO

(Galleria degli Uffizi a Firenze) (Galleria degli Uffizi :i Firenze)

Il Sansovino esegui un'altra riproduzione del gruppo per il marchese Federico Gonzaga, 1 e
forse è quella che si ritrova indicata nelf inventario degli oggetti d'arte adornanti le grotte (l'Isa-
bella d'Este a Mantova. 2 Baccio Bandinelli ne cominciò pure una d'ordine di Leone X, e la con-
dusse a line al tempo di Clemente VII. Narra il Vasari che gli ambasciatori di Francesco I non
si saziavano di lodare il gruppo del Belvedére, cosi chi; il cardinale de'Medici e il Bibbiena doman-
darono se il re avrebbe avuto cara una simile cosa. Risposero che sarebbe troppo gran dono.
Allora il cardinale disse loro: « a sua Maestà si manderà o questa o una simile, che non ci sarà
differenza. » Baccio Bandinelli fu perciò incaricalo della riproduzione: richiesto se gli bastava l'animo
di fare un Laocoonte pari al primo, rispose che non che farne un pari gii bastava l'animo di passare
quello di perfezione. :! Presuntuoso vanto, a cui non corrisposero i falli. Dai due disegni a penna
del Bandinelli. (lig. 7 e 8) esistenti nella Galleria degli Uffizi (ove pure si vedono studii a matita del
Laocoonte attribuiti a Andrea del Sarto (flg. 9 e 10), si scorge come l'artista studiasse e ristudiasse
le parli del gruppo ; ma come con la penna mostra un fare a groppi, tondeggiante, cosi con lo
scalpello egli, imitando, arrotondò, lisciò, tolse vigoria alle l'orme del gruppo originale, (flg. li)

1 A. Luzio, Pietro Aretino nei primi suoi anni a
Venezia e la Corte dei Gonzaga. Torino, Ermanno
Loescher, 1888, pagina 73.

- D'Arco, Notizie d'Isabella Estense. (App. all'Arci.
storico italiano. Firenze, 1845, p. 123).

* Vasari, Le Vite. Edizione Sansoni, VI, 145.
 
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