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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. III-IV
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Recensioni e cenni bibliografici
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0196

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104

RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI

posiziono. — Un altro oggetto entrato a far parte del
museo è una replica del celebre sarcofago cristiano del
iv secolo contenente lo ceneri di Probo Anicio prefetto
di Roma e della sua consorte Proba Faltonia. — Diremo
infine di una piccola cariatide in travertino, rotta sotto
lo ginocchia, sulla quale non ci sembra determinato il
giudizio che no è dato nel Bollettino; poiché non pos-
siamo vedere in quel cimelio preannunciata la plastica
lombarda dell' vni secolo. Por noi esso è semplicemente
una scultura del vi secolo, e no ha tutti i caratteri,
come si può verificare mettendolo a riscontro con opere
coeve eseguito in Italia. Ma lasciando questi appunti,
è desiderabile che i musei italiani seguano l'esempio
del museo milanese, e diano, in bollettini periodici, illu-
strato, e studiato lo opero d'arte che arricchiscono il loro
patrimonio. 0. MarUTI

Descriptive and historical Catalogue of the National Gal-
lery with biographical notices of the Painters. - Fo-

roign schools. London, 1889. Seventy-fourth odition.

In questa nuova edizione del catalogo delle pitture
della Galleria Nazionale, il solerte direttore F. W. Bur-
ton ha tenuto conto di parecchi resultati della critica rno-
dema, e vi ha apportato modificazioni notevoli. Qualche
particolarità gli è sfuggita, e accenneremo ad esempio, la
data della morte del Pisanollo, ora non incerta; l'inter-
pretazione della scritta della medaglia dello stesso, in
onoro di Lionello d' Kste <;e ■ r • Alt '— leonellvs
estensis ecc. (non Generali? romanae annettete bensì
Gener regis Aragonuni); il viaggio di Sodoma in Lom-
bardia, che avvenne nel 1518; l'andata del Costa a Man-
tova anteriore al 1509; l'opera di Pier della Francesca
in Ferrara, non quale la determinò il Ladorchi; il sog-
giorno del Garofalo a Cremona, allo studio del Beccac-
cino, non avvenuto nel 1499; la morto del Tura non
accaduta nel 1498, beasi nel 1495, ecc. Anche qualche
attribuzione dovrà ossero modificala, secondo gli studii
recenti; o certo il favore con cui li accoglie l'onorando
direttore della galleria di Londra, ne lascia piena spe-
ranza. 0. M.

Cesare Rigoni. - La Galleria degli Uffizi descritta ed

illustrata. - Firenze, tip. Cooperativa, 1888 (fascicolo
di saggio).

L'idea d'illustrare convenientemente la gàllèria degli
Uffizi è ottima, e dobbiamo rallegrarci coll'autoro del
suo divisamente, tanto più che, a guisa dello splendido
catalogo della galloria di Monaco, o con lo stesso foto-
tipie del Bruckma'nn, egli intendo di fornire illustra-
zioni fototipiche all'opera. E i saggi dati, in parto non
buoni per ciò che si riferisco alla scelta dello pitturo
riprodotto, sono tutti, come riproduzione, eccellenti.
Ma non possiamo a mono di raccomandare all'autore
di tenero a mira che 1' illustrazione della grande gal-
leria fiorentina deve essere una buona volta degna della
coltura italiana. A diro il vero il saggio fornito dal-

l'autore, trattando nel capitolo I: Dall' origine della
pittura a Cimabue, non ci assicura gran fatto a quel
riguardo, per certa vacuità di frasi corrispondente a
incertezza di idee. E poi non ci sembra opportuno che
sia messo in un catalogo, secondo la vecchia usanza,
un riassunto della storia dell'arte: i cataloghi non sono
manuali di storia. Basta ai nomi dogli autori aggiungere
la data della nascita e della morto, la patria o a scuola,
per sussidio alla memoria del visitatore, o secondo ve-
desi usato noi cataloghi di Londra, Parigi, Vienna, Mo-
naco e Dresda. Quanto devesi cercare si è che il cata-
logo sia una serie di succinto e succoso monografie
storiche, dove sieno ammanito agli studiosi tutte lo in-
dicazioni necessarie allo studio e allo ricerche intorno
all'opera d'arto, e sieno rispecchiate tutte lo cognizioni
che si posseggono al momento della pubblicazione intorno
ad essa. Nel caso presente, trattandosi di fornire col cata-
logo una vera o propria classificazione di una grande serie
di opero pittoriche, l'autore devo fare, fra il si della
tradizione e il no della critica, la sua scolta. Non
indicare un quadro per opera di Cimabue, conio ha fatto
ad esempio pel dossale con istorie di Santa Cecilia, e
poi solo in nota accennare allo opposizioni ragionevoli
che quell'attribuzione ha suscitato. 0. M.

Corrado Ricoti - Monumenti sepolcrali di lettori dello
studio bolognese nei secoli XIII, XIV e XV. - Con tren-
tuna tavolo fotografiche dello stabilimento Poppi.
Bologna, Fava o Garagnani, 1888.

La serie dolio fotografie pubblicate è preceduta da
un fascicolotto con conni illustrativi. Interessanti per la
storia dell'arto sono la tavola xvrir, clic riproduce il se-
polcro di Giovanni da Legnano morto nel 1383, opera
di Jacobello e Pier Paolo delle Masogno veneziani; il
sepolcro di Bartolomeo di Saliceto, scolpito noi 1412 da
Andrea da Fiesole, a cui il Ricci attribuisco anche ve-
rosimilmente il sarcofago di Roberto o Riccardo da Sa-
liceto e con poca giustezza quello di Pietro da Canotolo,
il quale invece ha una larghezza di faro che lo distingue
dagli altri. Confrontisi ad esempio la Madonna incoronata
del monumento di Pietro da Cauetolo <on l'altra che tiene
il bambino sullo braccia, sulla cornice dell'arca di Bar-
tolomeo da Saliceto: in questa sentesi l'influsso de'Pi-
sani, in (inolia vedesi un movimento o una forma e
una libertà più granilo nella figura, e la decorazione
meno trita.

Già comunemente noti sono poi il monumento di
Antonio Galeazzo Bontivoglio, opera di Iacopo della
Quercia; quello di Nicolò Fava in terra cotta esistente
in San Giacomo; quello di Alessandro Tartagni, ese-
guito da Francesco di Simone fiorentino, già riprodotto
dallo Ileiss nell'opera Les médaìlleurs italiens de la Re-
naissance; e infine il sepolcro di Pietro Canonici, morto
nel 1502, elegantissimo, e avente i caratteri della scul-
tura bolognese del Rinascimento. «

0. M.
 
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