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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. III-IV
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Cronaca artistica contemporanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0205

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CRONACA ARTISTICA CONTEMPORANEA

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CRONACA ARTISTICA CONTEMPORANEA

Sommario: - Commemorazione funebre d'Angelo Maru-
celli detto Canapino — Esposizione dei lavori di
Andrea Gastaldi — Esposizione di acquerellisti in
Roma — Due grandi quadri per la esposizione di
Parigi — Commercio di quadri falsi in Francia —
Concorso per un monumento a Colombo in Nuova
York — Gli avanzi delle Tuilerios venduti — Mostra
di oreficeria in Vienna — Esposizione dei pastellisti a
Parigi.

La nostra cronaca artistica non può nè devo trascu-
rare il funebre ricordo di un modesto si ma abilissimo
artista, il cui nomo giungerà senza forse alla più lontana
posterità, perchè raccomandato alla più grandiosa opera
d'ornato architettonico dei tempi nostri, la facciata di
Santa Maria del Fiore in Firenze. Angelo Marucelli di
Settignano, più comunemente noto sotto il soprannome
di Canapino, non ebbe rivali nell'arto di scolpire nel
marmo e nella pietra lo parti più caratteristiche degli
ornati della architettura cosi detta gotica dei secoli xiil
e xiv. Sotto il suo abile scalpello i fogliami, i rosoni,
le maschere saltavano fuori cosi perfetti noi loro ge-
nero e tanto improntati del carattere di quell'epoca,
che niun più schizzinoso artista avrebbe saputo desi-
derare di meglio. Il suo valore fu rivelato da prima dai
lavori eseguiti in pietra forte pel celebre castello di
Vincigliata, restaurato dal ricco inglese sig. Tempie-
Leader; ma più si foco manifesto nella colossale opera
della facciata del duomo di Firenze, la quale, so appa-
risce cosi accuratamente eseguita nello suo parti orna-
mentali da destare stupore in quanti l'ammirano, lo
deve in grandissima parte a Canapino. Il nostro
re stosso, tanto giusto apprezzatoli del merito arti-
stico, ne rimase cosi soddisfatto che volle di proprio
moto decorare il valente scalpellino dolio insegne di
cavaliere della Corona d'Italia. E Angelo Marucolli ricevè
la distinzione commosso all'estremo; ma da uomo di vero
merito, senza cioè insuperbirne affatto. E non è a dire
che gli mancassor le lodi, sia per parto dei visitatori
dell'opera stupenda, sia per parto della pubblica stampa.
Ora egli non è più; ma il suo nome resterà corno impe-
rituro esempio a dimostrare corno si possa arrivare alla
rinomanza e agli onori anche nell'esercizio di un'arto
umile, purché condotto con esattezza, con studio e col
culto scrupoloso del bello.

— Nella, cronaca mia precedente commemorai un'altra

perdita dell'arte, sofferta con la morto dell'insigne pit-
tore Andrea Gastaldi della R. Accademia Albertina di
Torino. Convienmi ora registrare la esposizione crono-
logica dei lavori di questo egregio artista, che si ò fatta
a questi giorni in quella città: il primo e più giovanile
lavoro del Gastaldi è un Abramo ed Isacco, tela di poca
importanza, ma che già rivela le tendenze dell'artista
esordiente. Resultato dei suoi studi fatti in Roma è il
quadro VAvviamento al Calvario, nel quale si ravvisa
tale imitazione dei più celebri modelli studiati, ohe par
quasi una copia di una antica pittura. 1 Vespri siciliani,
tanto pel disogno che pel colorito, si inspirano alla scuola
dell'Hayez, o la Perdita del primo amore tien tutta
l'impronta dcl'a scuola francese e sembra eseguita, se
non sotto la ispirazione diretta del Do la Roche, almeno
sotto l'impulso delle reminiscenze parigine. Cominciano
poi i lavori dell'artista ormai formato; e di questi è
inutile seguire la enumerazione: il mondo artistico già
li conosce od è su questi che si basa la fama dell'illu-
stre pittore.

— Una esposizione di acquerellisti ha puro avuto
luogo in Roma; ma una esposizione assai minuscola,
perchè il suo catalogo non andava più che a una ses-
santina di numeri. Vi sono stati esposti lavori di B iseo
di La Monaca, di Coloman, di Pontecorvo, di Cabianca
o di altri distinti acquerellisti. A proposito di questa
esposizione non è mancato chi abbia fatto osservare
come molto meglio assai di tante piccolo e separate
mostre sarebbe un'annua esposizione nella quale tutti i
generi dell'arte avessero campo di distinguersi e di par-
tecipare al pubblico i fatti progressi. E veramente io
pure non esito a schierarmi dalla parte di coloro i quali
preferiscono una cosa sola bella e grande a duo o tré
piccole e mediocri. Vedano gli artisti se anche nel loro
interesse fosso il caso di mettersi d'accordo per questo.

— Duo grandi lavori di pittura stanno per essere
inviati a Parigi per esservi esposti: uno da Roma ed
uno da Londra. Il primo è del pittore Svodomsky ed ha
per soggetto una di quello truci scene che alla metà
del xiv secolo allagaron la Francia di sangue, per opera
dei contadini insorti contro la nobiltà, o che vanno note
nella storia sotto il nome di Jacqueries. In aporta cam-
pagna, sotto un cielo procelloso, ai sinistri riflessi d'un
maniero incendiato, passa una frotta di contadini con
 
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