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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. V-VI
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Harck, Fritz von: Quadri di maestri italiani in possesso di privati a Berlino
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0240

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QUADRI DI MAESTRI ITALIANI

IN POSSESSO DI PRIVATI A BERLINO

dando nel fascicolo d'aprile del primo anno di questo periodico pub-
blicai uno studio intorno ai quadri di scuola ferrarese in possesso di
privati a Berlino, promisi di dare ulteriori notizie intorno alle pit-
ture delle altre scuole italiane, pure possedute da privati in questa
città. Con la presente memoria compio la promessa latta. Senoncliè
il lettore non deve aspettarsi di trovare in queste pagine alcuna in-
teressante scoperta, nò cosa alcuna che contribuisca alla soluzione di
importanti questioni storiche artistiche, giacché il materiale da trat-
tare non ne porgeva occasione; bensì soltanto una rivista sommaria
delle opere di pittura italiana giunte fin qui e che per la maggior parte
sono ancora affatto sconosciute. Esse non sono tanto numerose, che io potessi cercare di trattarne
raggruppandole secondo le varie scuole alle quali appartengono; perciò mi son dovuto limitare a
fare la divisione secondo le singole collezioni e a parlare separatamente di ciascuna di queste;
ma se con ciò non ha sofferto la facilità di passare in rassegna tutte le opere, ne ha però perduto
la forma di questa memoria, ond'essa è divenuta niente più di un semplice catalogo. In esso ho
tralasciato del tutto quelle pitture che, o per l'autore da cui sono state eseguite, o per lo stalo
deplorevole in cui si trovano, o perchè senza alcuna importanza per la storia dell'arte, sono prive
di ogni valore. E già cosa abbastanza difficile l'assegnare il posto conveniente ai migliori di questi
dipinti; giacché quelli di maestri che hanno un'individualità artistica nettamente delineala e che
nella scuola cui appartengono hanno il loro posto stabilito, sono in numero relativamente limitato;
e soltanto quando si tratti di questi artisti è possibile attribuire un'opera al suo autore con qualche
sicurezza, senza cader troppo nel campo delle ipotesi.

Nella collezione del signor Hainauer, che contiene opere eccellenti di ogni genere d'arte, ado-
perate con raro gusto a decorare le belle sale della sua abitazione, le pitture italiane non sono
che poche. Esse sono però tutte buoni lavori e ben conservati: e, a differenza di quelle delle altre
collezioni, per la maggior parte d'origine fiorentina. Il primo posto spetta ad un piccolo quadro,
conservalo benissimo, acquistato da poco tempo, che in tutto il suo carattere accenna a prima
vista ad uno dei più gentili artisti fiorentini del Quattrocento, a Filippo Lippi; la sua esecuzione
è così perfetta, che si deve ritenere propriamente come lavoro di mano di questo maestro. Rap-
presenta la Madonna seduta su un semplice trono di marmo bianco e giallo, rivolta un po' a
sinistra, tenendo con ambo le mani il bambino che si tiene abbraccialo al collo di lei; essa ha sul
capo un panno bianco e pO'rta una sottoveste di color carmino chiaro ed un manto azzurro chiaro
con fodera verde bruniccia. A sinistra sta san Gerolamo, tenendo riunita innanzi a sè con la sinistra
la veste di color rosso scarlatto, e facendo scorrere la destra sulla cima della lunga barba; a
 
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