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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. V-VI
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Venturi, Adolfo: Sperandio da Mantova
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0265

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SPERANDIO -DA MANTOVA

(APPENDICE)1

oro aver compiuto il nostro studio sullo Sperandio da Man-
tova, ci mettemmo in cerca di nuove notizie, per determi-
nare maggiormente la biografia dell'artista e metterlo in
chiaro come scultore. Alle notizie biografiche non abbiamo
da aggiungere che quanto si desume da una lettera della
marchesa Barbara Gonzaga a Borso d'Este, scritta da Man-
tova, ahi 8 di marzo 1451. Lo Sperandio era 'assente da
Ferrara e ricerco dal Borso a Mantova; la marchesa Barbara
(essendo in quel tempo il marchese Ludovico Gonzaga a
Milano) cosi rispose all'Estense:

« 111. duo. Marchioni Estensis

« 111. etc.a..... Per satisfare a quello ne scrisse la Ex. V.

questi di, de mandarli Sperandeo aurilico, havemo facto ve-
dere qui, et per le terre nostre, in effecto non se trova, ne
se sa dove sia andato dalcuni zorni in qua, venendo o sen-
tendo ove se trovi sul terreno nostro, provederemo che! se transferirà a la pref.ta S. V. quo bene
valeat. Mantue viu Martij 1451. » 2

Da questa lettera si desume che lo Sperandio fu nel 1151 a Mantova, da cui forse si allontanò
per timor della pesiti che allora infieriva nella città enei dintorni. E cosi, mercè questo documento
rivediamo, benché di lontano e alla sfuggita, l'artista nel periodo in cui sembra essersi nascosto
agli occhi de' posteri.

A Sperandio scultore, fu da alcuni, dall'Oretti e dal Giordani fra gli altri, ascritto il monumento
eretto in onore di Alessandro V a Bologna: ma contro essi stava l'asserzione del Vasari, che
ascriveva il mausoleo a Niccolò di Piero, e il fatto che quel papa morì nel 1410. Non parve ve-
rosimile né al Cioognara, nò al Milanesi, nò ad altri che si indugiasse ad erigergli un sepolcro e di
non grande spesa sino al 1482, data dell'opera dello Sperandio, che l'Oretti allegava di avere tro-
vata scritta in corti libri di spesa de' frati minori della chiesa di S. Francesco. Noi seguimmo nel-
l'articolo precedente questo parere, e benché nelle figure degli angioli della base scorgessimo il
fare di Sperandio, ci parve miglior partito di osservare che ci mancavano sicuri mezzi di confronto,
maggiori dati di quelli forniti dalle medaglie sperandiane.

Quando noi indicammo i caratteri stilistici del maestro, quali si desumono dai rovesci delle

1 Vedi anno 1, fase. X.

2 Dobbiamo questo documento alla cortesia dell'ar-

chivista signor Stefano Davari. È tratto dai Copialettere,
1450-51, dell'archivio Gonzaga, libro 15, pag. 31.
 
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