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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. V-VI
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Barnabei, Felice: Degli oggetti d'arte antica nell' esposizione di ceramica in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0271

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DEGLI OGGETTI D'ARTE ANTICA

NELL'ESPOSIZIONE DI CERAMICA IN ROMA

e abbisognassero nuovi argomenti a dimostrare la buona
riuscita dell'esposizione di arte ceramica tenuta in Roma
nei passati mesi, basterebbe a mio credere il considerare,
che di quella mostra si può ancora utilmente discorrere,
dopoché da varie settimane è stata chiusa.

Di esposizioni si è latto e si fa troppo abuso nei tempi
che corrono; e sappiamo oramai per lunga esperienza
quello che in generale succede. Se ne parla, se ne scrive
nel periodo che precede la loro apertura; e non vi è tem-
peranza di annunzi, di recensioni, di articoli in tutto il
periodo durante il quale rimangono aperte. Allora le pre-
mure di quelli che hanno esposto e di coloro che hanno
promosso la cosa, si accordano a magnificare l'impresa,
affinchè non sia scarso il profitto della vendita nè esigua la somma ottenuta con la tassa di entrata.
Ma giunto il termine in cui l'esposizione deve essere chiusa, dopo una piccola festa per la distri-
buzione solenne dei premii dopo alcuni discorsi intramezzati da qualche melodia del concerto
civico, tutto è finito.

Questo in generale; perchè le eccezioni ci sono, anche quando si parla delle cosi dette mostre
parziali e modeste; e l'ultima esposizione di Roma ce ne dà la prova.

L'ho visitata molte volte; e ne sono uscito sempre assai soddisfatto. Non vi ho provatoli fa-
stidio che in generale finisce per opprimere chi si aggira in un' esposizione, dove è quasi lo stesso
che essere in una folla di gente ignota e che ingombra, in mezzo alla quale ci si muove a stento;
ma ho provato il piacere di chi rivede vecchi amici, o viene a conosce persona di cui lungamente
per lo innanzi abbia inteso parlare.

Vi si presentavano da prima le maioliche uscite dalle officine dei Gantagalli di Firenze, le
quali ci offrono a prezzo assai modico un vasellame elegantissimo, modellato e dipinto a imi-
tazione di tutti gli stili pei quali nell'età del Rinascimento le fabbriche d'Italia furono famose.

Seguivano molti lavori dipinti in Roma i quali, massime se si ripensa ai primi saggi mostrati
nei pubblici concorsi non molti'anni or sono, dimostrano che non mancherebbero qui elementi ot-
timi per dar subito rigogliosa vita ad una grande manifattura di stoviglie decorative.

Napoli poi con la scuola officina del suo Museo artistico produceva la più grata delle sorprese,
provando che col semplice materiale di cui si giova la pura arie della maiolica si può competere
con quanto di più squisito per l'orza di effetto e per colore si può ottenere con la porcellana e
coi mezzi più potenti che l'arte della porcellana oggi può adoperare. E non parlo dei lavori del
 
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