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EUG-ÈNE MUNTZ
stente in una fila di bellissimi ovuli. Dal centro del soffitto, al quale è appesa una lampada, si stac-
cano due di quei festoni di frutti, fiori e foglie, di esecuzione così sicura e nello stesso tempo cosi
delicata, che il Mantegna sapeva dipingere così bene e che troviamo in tanti dei suoi quadri.
La Vergine ha un'aria di gioventù e di beltà quale raramente si trova nelle Madonne del
Mantegna, senza che per ciò ne venga diminuita la gravità; stupendo il manto e l'acconciatura,
e il panneggiamento è modellato con tale scioltezza, quale nemmeno uno scultore avrebbe potuto
CRISTO NELL'ORTO
(dipìnto <]i Andrea Mantegna nel museo di Tours)
ottenere. Il Bambino è completamente nudo, ad eccezione di un lembo del velo della madre che
lo copre all'altezza della cintura, e questo motivo è di una rara eleganza e freschezza; egli ap-
poggia un piede su una mano della madre, e sull'altra mano il petto.
Ma la grande attrattiva del quadro sono gli angeli che cantano o suonano il mandolino, de-
liziose figure giovanili, quali sorridenti, quali commossi, alcuni tutti intenti nella loro occupazione,
precisamente come i cantori di Luca della Robbia, gli altri in atto di ascoltare gravemente. E
quale varietà nei loro atteggiamenti, noi loro gesti, nell'espressione del volto ! Sembra che un pit-
tore di vaulia avrebbe bisogno di settimane e di mesi per studiare tutte le bellezze di quella tavola.
TI frammento principale della predella, la Crocifissione del museo del Louvre, si distingue per
una particolarità che si trova raramente nel secolo xv, ma che nel secolo seguente, per l'influenza
della scuola di Fontainebleau, doveva diventare la regola dominante: intendo parlare della lun-
ghezza smisurata delle figure dalle proporzioni troppo slanciate, misurando il corpo olio o nove volte
l'altezza della testa; per conseguenza le gambe appaiono troppo gracili, e talvolta perfino il Man-
EUG-ÈNE MUNTZ
stente in una fila di bellissimi ovuli. Dal centro del soffitto, al quale è appesa una lampada, si stac-
cano due di quei festoni di frutti, fiori e foglie, di esecuzione così sicura e nello stesso tempo cosi
delicata, che il Mantegna sapeva dipingere così bene e che troviamo in tanti dei suoi quadri.
La Vergine ha un'aria di gioventù e di beltà quale raramente si trova nelle Madonne del
Mantegna, senza che per ciò ne venga diminuita la gravità; stupendo il manto e l'acconciatura,
e il panneggiamento è modellato con tale scioltezza, quale nemmeno uno scultore avrebbe potuto
CRISTO NELL'ORTO
(dipìnto <]i Andrea Mantegna nel museo di Tours)
ottenere. Il Bambino è completamente nudo, ad eccezione di un lembo del velo della madre che
lo copre all'altezza della cintura, e questo motivo è di una rara eleganza e freschezza; egli ap-
poggia un piede su una mano della madre, e sull'altra mano il petto.
Ma la grande attrattiva del quadro sono gli angeli che cantano o suonano il mandolino, de-
liziose figure giovanili, quali sorridenti, quali commossi, alcuni tutti intenti nella loro occupazione,
precisamente come i cantori di Luca della Robbia, gli altri in atto di ascoltare gravemente. E
quale varietà nei loro atteggiamenti, noi loro gesti, nell'espressione del volto ! Sembra che un pit-
tore di vaulia avrebbe bisogno di settimane e di mesi per studiare tutte le bellezze di quella tavola.
TI frammento principale della predella, la Crocifissione del museo del Louvre, si distingue per
una particolarità che si trova raramente nel secolo xv, ma che nel secolo seguente, per l'influenza
della scuola di Fontainebleau, doveva diventare la regola dominante: intendo parlare della lun-
ghezza smisurata delle figure dalle proporzioni troppo slanciate, misurando il corpo olio o nove volte
l'altezza della testa; per conseguenza le gambe appaiono troppo gracili, e talvolta perfino il Man-