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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. VII
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Müntz, Eugène: Andrea Mantegna e Piero della Francesca: studio sulla predella della pala di San Zeno nel Museo del Louvre ed in quello di Tours
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0316
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EUGÈNE MUNTZ

con minuziosa cura i signori Civaleaselle e Crowe. Ma inqual modo potè il Mantegna conoscere
le opere di Piero della Francesca, e sopra tutto una pittura perduta in una piccola città come
Borgo San Sepolcro? Rinunziamo per ora a risolvere questo problema, e contentiamoci di consta-
tare che a .quell'epoca la conoscenza dei capolavori si propagava più presto di quanto si pensi.
Basterà citare ad esempio la copia (più o meno libera) del San Giorgio di Donatello, che si vede

LA RISURREZIONE 1

(affresco di Piero della Francesca nel palazzo comunale ili Borgo S. Sepolcro)

in uno degli affreschi del Mantegna agli Eremitani, e precisamente in quello che rappresenta il
Supplizio ài San Giacomo. La statua di Donatello era rimasta a Firenze, dove la presenza del
Mantegna non ci è finora comprovata da alcun documento; e tuttavia questi la conosceva e la
riprodusse.

La somiglianza fra il Cristo di Piero della Francesca e quello del Mantegna si mostra chia-
ramente a prima vista. Entrambi sono in procinto di abbandonare il sepolcro, e appoggiano il

1 II cliché di questa riproduzione, già pubblicata
nell' Histoire de V Art pendant la Renaissance, ci fu

gentilmente fornito dalla casa editrice Hachette di
Parigi.
 
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