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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. VII
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Frizzoni, Gustavo: Il museo Filangieri in Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0340

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GUSTAVO FRIZZONI

opera di Sandro Botticelli, come irifiicherèbbe il catalogo, si bene l'altro. Nel primo, che ha un non so
che di pittoresco nella sua foggia di vestire caratteristica, alla fiorentina, l'esecuzione ci richiama
più che altro quella d'altra simile effigie a Firenze in galleria Pitti (sala toscana) quivi additata
per opera di Andrea del Castagno; nel secondo invece, rappresentante una mezza figura di genti-
luomo sulla trentina, crediamo di potere constatare determinatamente il modo proprio di modellare del
Botticelli, là dove il catalogo indicherebbe in sua vece il Ghirlandaio. Troppo significativo in fatti
v'è il modo energico e pieno di vita usato a tracciare le fattezze del viso, la forma scritta della mano
destra che si appoggia sul parapetto tenendo una pezzuola, e fin anco l'impronta peculiare del
paesaggio coi suoi lontani monti e col corso di serpeggiante fiumana (non ostante il ristauro subito),
per non avervi a ravvisare l'opera di un artista, il quale per profondità e per vivacità di concetto
supera sensibilmente l'egregio suo concittadino Domenico Ghirlandaio.

A questo punto ci arresteremo nella indicazione degli oggetti più salienti, persuasi del resto
che molto vi sarebbe da dire tuttora. Comunque sia, per quanto sommaria ed imperfetta, questa
nostra rassegna basterà a dimostare, che il nuovo museo civico napoletano, dovuto alla munificenza
del principe Filangieri, è stato un prezioso acquisto per la città, e che la sua fondazione va segna-
lata come un fatto memorabile nei l'asti del progresso civile della grande metropoli. E lo è per
doppia ragione, vale a dire per averle ridonato in più decorosa posizione uno de' suoi più
meravigliosi palazzi, tutto improntato della severità dello stile toscano e per avervi creato un
nuovo centro di coltura e d'istruzione per mezzo della ricca suppellettile del museo. Ora a com-
pimento di quanto si è accennato, conviene riassumere qui le categorie distinte degli oggetti che
compongono il museo, e corrispondono alle collezioni dei seguenti oggetti: 1° Armi ed armature:
si antiche che moderne, nazionali ed estere. - 2'.> Quadri antichi dal xv al xvm secolo.- 3? Maio-
liche faentine, di Gubbio, di Castelli d'Abruzzo, Casteldurante, di Cafagiolo, del Grue, del Criscuolo,
del Giustiniani e del Mollica di Napoli, alle quali fa riscontro una collezione di porcellane di fab-
briche diverse e particolarmente di Capodimonte.- 4? Figure di animali e di pastori del Sammartino,
del Mosca, del Vassallo, del de Luca e d'altri rinomati autori.- 5? Avorii.- 6? Legni intagliati, per
lo più dell'epoca in cui a Napoli fiorirono il Chiarini, il Turbolo, il Porcarelli, ed altri artefici
delle scuole del Merliano e del d'Auria.- 7? Vetri antichi di Murano e di Venezia e smalti di
Limoges.- 8v Miniature svariate, da Petitan a Dune.- 9? Tappeti orientali e stoffe veneziane del
xvi secolo. - 10'.' Raccolta di monete e di medaglie. - il'.1 Ventagli, ornamenti di madreperla, tarta-
ruga, coralli ecc. - 12'.' Biblioteca annessa al museo, formata tutta di libri d'arte ed opere di storia
napoletana.

È da avvertire infine, che al primo poderoso volume del catalogo del museo, uscito dalla tipo-
grafia dell'Accademia reale delle scienze, fin dall'ottobre dell'anno scorso, farà seguito un secondo
contenente il catalogo dei manoscritti, delle pergamene, e dei libri della biblioteca annessa al museo,
non che quello della raccolta numismatica e del medagliere.

Gustavo Frizzoni
 
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