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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. VII
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0356
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151(3

MISCELLANEA

di Dono Doni e di Bernardino......pittori di Aissisi,

chiamati dai santesi della chiesa di S. Giacomo a dipin-
gere la cappella di S. Antonio, recanti lo date, una del
30 luglio e l'altra del 13 ottobre 1530.

1533, 28 ottobre. — In questo giorno un frate di
S. Niccolò di Spoleto, a nome di Santina 1 già moglie
di mastro Giovanni, altrimenti lo Spagna, dichiara di aver
ricevuto dai santesi della chiesa di S. Giacomo fior, uno
per ultimo pagamento « do una cappella •- la quale ha-
veva già penta in la chiesa de santo .laco el dicto m.° Jo-
hann!. La dieta Santina se chiama satisfacta del tucto.
li cusi lei fa fine, quietanza. »

Perfetto nell'arte dipinse a Gavolli la chiosa di
S. Michele Arcangelo, o vi scrisse a grossi caratteri
[OHE. HISPANO FEC.....

Altri freschi d'incontestabile autenticità, sebbene ano-
nimi, recano solamente la data, come i due di Trevi,
uno nella cappelletta presso la porta del convento di
S. Martino, a piò del quale è notato l'anno M. D. XI,
e l'altro all'altare di S. Francesco in S. Maria delle La-
grime, dove si logge, a sin. M. D. XX., a dest. P.° I. IVLII.

In quelli dol municipio di Spoleto vi è la memoria
del trasporto dalla rocca: JOANNIS SPAGNA SPOLE-
TINI OPVS ANNO MDCCG KALENDIS MARTII EX
ARCE HVC PUNTISSIME TRANSLATUM DYNASTA-
RVM DECRETO. Adamo Rossi

Un'importante pubblicazione artistica. —

Il dott. Giuseppe Biadego, bibliotecario della biblioteca
comunale di Verona, s'accinge a pubblicare le Vite dei
pitturi, scultori ed architetti veronesi di Diego Zannan-
dreis, il cui manoscritto si conserva in quella biblioteca.
Questo Vite allo quali attinsero parecchi scrittori di cose
artistiche veronesi, sono un materiale veramente prezioso
per la storia dell'arte, ed il dott. Biadego, pubblicandole
nella loro integrità, farà opera buona e gradita agli stu-
diosi, i quali non mancheranno certo di dare all'impresa
il loro appoggio.

Auguriamo di veder presto uscire l'interessante lavoro,
intorno al quale non mancheremo di intrattenere i nostri
lettori. C.

' Vuoisi che fosso, della Famiglia Capoferrf.
! Nun può essere clic quella di S. Sébastiano.

Vendita della collezione Socrétan a Pa-
rigi. — Pochi i quadri di scuola italiana esistenti in
questa celebre collezione, la cui vendita fece lauto scal-
pore e in Francia e fuori. Dal catalogo gentilmente for-
nitoci dai signori Boussod, Valadon & CM' incaricati
della vendita, togliamo le indicazioni che seguono.

Il ritratto in mezza figura di un signoro veneziano
volto a destra, la barba bionda, sul capo il berretto e un
ampio mantello di velluto granato è attribuito a Gio-
vanni Bellini. Di Antonio Canale v'è uno dei migliori
quadri, un panorama di Venezia, con veduta del palazzo
ducale, della piazzetta, del S. Marco, del Campanile e
della Dogana. A Gentile da Fabriano è attribuito un pic-
colo dipinto raffigurante un principe che, accompagnato
dal suo seguito, visita S. Benedetto di Firenze, dal quale
riceve la benedizione stando inginocchiato. Un ritratto
di giovane dai lunghi capelli biondi, vestito di nero con
mantello rosso, col fondo consistente in un paesaggio in
cui ai lati vedonsi delle colonne di marmo, è detto di
Francesco Francia. Sogno un Cristo deposto dalla croce,
bel quadro del Tiepolo: sul dinanzi il corpo di Cristo è
sostenuto dalla Vergine e dalla Maddalena; san Giovanni,
vestito d'un manto rosso, ritto in piedi, si cela il volto;
a destra due personaggi vestiti all'orientale; di dietro
vedesi la croce ancor rizzata e i due ladroni; a sinistra
i soldati e il popolo s'allontanano.

Due quadri di eguali dimensioni, destinali certa-
mente ad essere accompagnati, sono ascritti a Paolo Ve-
ronese; in uno di essi è raffigurato un uomo in piedi,
le gambo nude, coperto di un mantello bianco, appog-
giato su ruderi di antichi monumenti; nel secondo è
dipinto, assiso su rovine di monumenti, un vecchio che
tiene in mano un orologio solare.

Due altri dipinti pure appaiati son detti di scuola
fiorentina e del secolo xv; in uno è rappresentato il
Giudizio di Salomone, nell'altro Salomone che riceve
la regina Saba. In fine sono da notarsi altre quattro
pitturo di scuola italiana, una delle quali, rappresentante
le Nozze di Cana, è un bello schizzo di esecuzione larga,
di colorito chiaro ed armonioso, e richiama alla mente
la maniera del Tintoretto.

C.

Per i lavori pubblicali nell'ARCHIVIO STORICO DELL'ARTE sono riservati tutti i diritti di
proprietà letteraria ed artistica per l'Italia e per l'estero.

Domenico gnoli, Direttore responsabile

Roma-Tivoli, Società Tip.-Edit. Laziale,
 
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