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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. VIII-IX
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Venturi, Adolfo: Ercole de' Roberti
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0383

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ERCOLE DE ROBERTI

quest'autista si volgo ora l'attenzione degli eruditi e degli
amatori d'arte, che in lui vedono uno de' più completi rap-
presentanti della pittura ferrarese del secolo xv. Confuso
sino a poco tempo fa con Ercole Grandi, solo ora mostra
i suoi tratti caratteristici disegnati con sicurezza, e distinti
da quelli del suo conterraneo. Mentre questi è attirato dalle
geniali dolci idealità del cinquecento, quegli proclama le
semplici, rudi e popolari verità del quattrocento. I due ar-
tisti tengono un'indole del Lutto diversa, e personificano
due generazioni artistiche che si succedettero l'ima all'al-
tra, due momenti storici differenti. Ercole Grandi rispec-
chia immagini serene, gioconde, quiete, poco svariate, con
istile largo e con grande sentimento decorativo; Ercole de'
Roberti traduce figure piene di movimento e di ardore drammatico, con approfondita ricerca, con
tratti rigorosi, con modellatura solida e potente. Dalla scuola del Francia e del Costa apprende
il Grandi la maniera soave e il colorito armonioso; dalla scuola padovana e da quella più diretta
del Tura ritrae il Roberti la robusta tempra, la caratteristica foga e l'amore dell'antico. La fama
del primo risuona nell'elegia latina di Daniello Fini, quella del secondo nella cronaca rimala di
Giovanni Santi, padre di Raffaello.

I due artisti divennero una persona sola sin dal tempo del Vasari, e le loro ombre gloriose
si confusero in una nelle pagine del biografo aretino, cui non fu dato sovente di sceverare il vero
dal falso nel cumulo delle notizie raccolte. A Bologna, ove i due pittori avevano lasciate varie loro
produzioni, erano stati chiamati col nome di Ercole da Ferrara, e furono presi quindi per un sol
uomo dall'autore delle Vile. Sembra però che questi di frequente parlasse di Ercole Grandi, fondan-
dosi sulle pitture del Roberti, tant'è vero che nel proemio della parte terza l'autore mette il nome
di Ercole da Ferrara insieme con quello del Mantegna e con altri pittori la cui attività principal-
mente si svolse nel secolo xv. 1 Gli storiografi ferraresi furono trascinati dal Vasari in errore,
cosicché il Superbi non fa cenno che di Ercole della famiglia Grandi. 2 II Baruffagli poi arruffò
maggiormente le notizie biografiche dei due artisti; 3 e solo il Barotti ebbe a considerare come
più di un Ercole da Ferrara pittore dovesse essere vissuto, perchè un sol uomo avrebbe avuto una
straordinaria longevità. 1 In seguito Cesare Cittadella segnalò il nome di Ercole Roberti fra gli

1 Vasari, Le Vite, T. IV, p. 247-253: t. VII, p. 6. Ed.
Lo Monnier, Firenze.

a Superbi, Apparato ecc. Ferrara, MDCXX.

3 Baruffami, Vite dei pittori e scultori ferrarési con
annotazioni. Ferrara. Taddei, 1844-46.

1 Barotti, Pitture e scolture di Ferrara ecc.
 
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