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Archivio storico dell'arte — 2.1889

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Fasc. VIII-IX
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Recensioni e cenni bibliografici
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https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0421

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RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI

tirmi uolsi uedere certe bollissimo statuo di bronzo ohe
iui in una camera, S. Mta Chrma facea fare, Et quali
sono presso che finito ot essendo io in detta Camera
mi sopragiunse il Ro chr:m0 che a brazzo teniua Mad.m»
d'Etampes con solo II R»10 S1' Car.lc Nostro seco, Monsr
d'Annibó, una sorella di detta Madama di etampes, ot
duo damiselle, Doue stettero buon pezzo a ragionare,
et S. M.t.i mostraua alla predicta Madama d' etampes
una Venere, come elio era di bel corpo perfettamente
formata, la quale non disse altro, ma sorridendo intrò
subito in una camera con lo altre donne a, scaldarsi,
et il Re chrmo resto col Sr Car,le al quanto a diuisare
di quello figure, et poi con la prodicto Mad,ma si come
vennero, essendo, già tardo, sene ritornorno allo suo
stanze. Altro non li diro per bora so non che in bona
gratia di vostra ex.t'11 humilmento mi racomando: di
mellone al li 23 di xbre m.d.xxxxiij

« Humil S." Alfonso Calcagnino »

(foris) « Al'iII.m° et ex m° S.01' et patrone mio
«Sor.™» el Sor Duca di ferrara»

Ascanio di Tagliacozzo, discepolo di
B. Celimi, fugge di Francia

Ascanio di Tagliacozzo, detto Ascanio di Nello,
orafo cho aveva seguito Benvenuto Collini a Parigi,
fuggiva di Francia nel 1563, e si ricoverava in Fiandra
per salvarsi dalla cattura, avendo egli ucciso un parigino,
un caporale della rue Saint Denis, elio lo voleva battere

contro ogni ragione, o avendo inoltre ferito a colpi di
spada un altro tale corso in aiuto del suo avversario.
E cosi veniva a mancare in Francia anche l'ultimo
rappresentante dell' arto colà importata dal cardinale
Ippolito II d'Este.

A. V.

(Archivio di Stato in Modena — Cancelleria Ducale

— Dispacci dalla Francia)

«Di Parigi alli xu di Tmbro. 1563
«111.»10 et Ecc:m° signor patrone mio col.»10

« M. Ascanio orofico di Nello sondo qui à Puteó all'in-
contro di Madrile ad uno luoghetto di sua moglie, et
essendoui concorso assai di gente à causa della festa
di nostra dama di Bologna, uenne alle mani con uno
Parigino della rua san Dionigi de questi caporali, che
dicono che contra ogni donerò lo uoleua battere, et
frenandosi egli un'arcobuso in mano carico, gielo sparò
nel petto, et poi con la spada feri un'altro ch'era uenuto
in soccorso del Parigino che so ne morse dell'arcobusata.
Talmente che detto Ascanio, è, stato constretto di fug-
girsene in Fiandra per saluarsi. et con questo fine ba-
ciando humilmente la mano di V. Ecc. prego Iddio per
ogni sua continouata felicitade.
« Douot.»10 S.re di V. ecc.

« tulio Aluarotto »

(foris) « Al IH mo et Ecc."?0 Sr et Patrono mio Col."10
« Jl S. Duca di Ferrara

« A Ferrara »

RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI

Luca Beltrami. — La Tomba della reaina Teodolinda

nella basilica di S. Giovanni, in Monza. Milano, 1889.

Il eh. autore, avendo dovuto dirigerò alcuni lavori
di restauro alla cappella della regina Teodolinda nella
basilica di S. Giovanni in Monza, e ripristinare nella
cappella il sarcofago della stessa regina, non mancò
anche questa volta, come già fece pel Castello di Milano,
per la facciata del Duomo, e por il palazzo Marino, di
eseguire, prima di mettersi all'opsra, lo più diligenti
ricerche d'archivio ed i più oculati scandagli sul posto,

porcile il suo lavoro fosse condotto nel modo migliore
e più razionale.

L'esito delle ricerche riuscì, come doveva aspettarsi,
fruttuoso per la storia e por l'arte; ed il restauro della
cappella e l'opuscolo cho noi segnaliamo, ee ne danno
la prova.

Il Beltrami comincia col mettere in chiaro cho dal-
l'anno 628 al 1308, il corpo della regina rimase sepolto
nella basilica di S. Giovanni, in terra; che un monu-
mento doveva però contrassegnare il luogo della sepol-
 
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