Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 2.1889

DOI Heft:
Fasc. X
DOI Artikel:
Guillotin de Corson, Amédée: La farnesina de' Baullari in Roma
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17348#0446

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LA FARNESINA DE' BAULLARI IN ROMA

401

pubbliche imponevano che lo stesso disegno si seguisse nel terzo lato; mentre invece il progetto
prescelto, seguendo per una metà circa della lunghezza quel disegno, nell'altra metà ripete il
portico e le logge del cortile. Per che ragione, invece di proseguire l'architettura esterna del
palazzo, si sia voluta trasportare in un angolo quella del cortile, io non so vederlo. Ma di ciò
giudicheranno i lettori, a cui pongo sott'ocohio il progetto che sarà eseguito. L'avvenire del
palazzo non mi riguarda: ho voluto solo illustrarne la storia.

Domenico G-noli

Tommaso Le Roy o Regis

Una delle figure più originali della storia ecclesiastica della Bretagna nel secolo xvi è senza
dubbio quella del prolato, di cui ora veniamo a discorrere.

Tommaso Le Roy nacque a Tréhel en Messac, nella diocesi di Rennes 1 ; suo padre si chia-
mava Raoul Le Roy e sua madre Maria de Gazillon. Abbracciò la carriera ecclesiastica e il suo
amore per lo studio e la sua condotta inappuntabile non tardarono a procurargli l'amicizia di
potenti persone; una delle quali fu la duchessa Anna di Bretagna, che, riconoscendo i suoi meriti,
lo protesse per tutta la vita.

Di latti Tommaso Le Roy, detto anche Regis (secondo il costume invalso nel secolo xv di lati-
nizzare il cognome ponendolo al genitivo), divenne ben presto profondamente versato nelle scienze,
e la sua probità fu da tutti riconosciuta pari alla sua dottrina. Addetto al seguito di Carlo Vili
durante la conquista del regno di Napoli, Luigi XII si valse con successo dell'opera sua nelle trat-
tative di pace iniziate con i principi e con le repubbliche d'Italia. Il suo talento, riconosciuto ed
apprezzalo successivamente dai papi Alessandro VI, Giulio II, Leone X, Adriano VI e Clemente VII,
gli fece ottenere importanti incarichi e grandi dignità alla Corte di Roma. Nominalo da Giulio II
fra i procuratori generali del Concilio Lateranense, Leone X lo riconfermò in quella carica; fatto
abbastanza notevole, giacché nella storia ecclesiastica non si trova forse alcun altro esempio di
un francese, che sia stato procuratore generale in un concilio ecumenico sotto due papi. In seguito
ebbe la carica di chierico della Camera apostolica, uno dei più alti uffici della magistratura ro-
mana 3. Grandissima fu la sua attività nei lavori per il concordato fra Leone X e il re di Francia ;
« e si tiene per certo che fu egli a redigere in iscritto il concordato, nella forma in cui oggi si
legge » \.

In ricompensa di questi servigi e di quelli preslati alla regina Anna, Tommaso Le Roy rice-
vette da Francesco I le lettere di nobiltà, datate da Lione nel maggio 1522 e registrate alla Camera
dei conti di Bretagna il 23 maggio 1523 •'; la nobiltà fu estesa a Raoul Le Roy, suo nipote, signore
di Plessin-Rallray. Lo stemma datogli in questa circostanza ha due gigli azzurri posti alla stessa
altezza su fondo d'oro; i colori degli smalti sono contrari a quelli dello slemma di Francia; lo
scudo è sostenuto da due grifoni.

Quantunque Tommaso Le Roy sembri aver passato la maggior parte della sua vita in Roma,
tuttavia egli non dimenticava punto la sua Bretagna ; quando qualche grosso beneficio ecclesiastico
diventava vacante in quella provincia, il chierico della Camera apostolica « abbreviatoli degli
archivi della corte romana e segretario del collegio dei cardinali » era pronto a farselo concedere
dal papa; per lai modo ei divenne uno dei più ricchi beneficiati del suo tempo. Dal 1505 in poi

1 Tréhel è presentemente un villaggio del comune
di Noe-Klanche. cantone di Bain, cricondario di Redoli
(Ule-et-Vilaino).

2 1 chierici della Camera apostolica erano i maestri
dei conti del papa. Tali cariche, che importavano uno
stipendio di circa 80,000 scudi, non divenivano vacanti

Archivio storico dell' Arte. - Anno ii, Fase. X.

che in seguito alla promozione al cardinalato di alcuno
di quelli che le occupavano.

;I S. DE LA TCLLAYE, Hist. Ms. — S. DE LA NlCOLUERE,

llist. de la collèg. de N. 1). de Nantes. Da quest'ultima
opera togliamo la maggior parte delle nostre notizie.
1 Archivio del dipart. della Loira inferiore.

2
 
Annotationen